«La Ue acceleri sul mercato unico dei capitali»
pTra le iniziative che la Commissione Ue ha annunciato a metà mese vi è anche il rapido completamento dell’unione dei mercati dei capitali. L’obiettivo è di assicurare al mercato unico nuove forme di finanziamento. Ma non solo: il vice presidente dell’esecutivo comunitario Valdis Dombrovskis crede che i piani di Bruxelles sul fronte dell’armonizzazione del diritto fallimentare potrebbero anche aiutare le banche italiane a ridurre i crediti in sofferenza.
«La scelta britannica di lasciare l’Unione ha suscitato molti interrogativi. Molti si chiedono cosa succederà all’Unione se dovesse perdere il suo più grande mercato finanziario – ha spiegato Dombrovskis parlando ad alcuni giornali europei, tracuiIlSole24Ore–. Proprio la scelta inglese ci induce a raddoppiare gli sforzi per creare un mercato unico dei capitali e assicurare all’economia alternative forme di finanziamento» in un contesto di crisi delle banche a causa di bassi tassi d’interesse.
L’idea di un mercato unico dei capitali è sempre stata tra le priorità della Commissione Juncker. L’esecutivo comunitario assicura che Brexit rende l’obiettivo ancor più «urgente». L’ex commissario agli affari finanziari, l’inglese Jonathan Hill che si è dimesso nei mesi scorsi dopo il referendum britannico, aveva presentato le prime riforme, per semplificare il prospetto di Borsa e per promuovere forme di cartolarizzazione.
«Chiedo al Parlamento e al Consiglio di accelerare l’iter di approvazione di questi due progetti legislativi», spiega ora Dombrovskis, 45 anni, che ha ereditato il dossier dallo stesso Hill. In discussione al Parlamento europeo è anche il piano che deve servire a rafforzare il venture capital nell’Unione. Il progetto di una unione dei mercati dei capitali prevede nel suo insieme 33 misure da adottare da qui al 2019.
«In autunno vogliamo anche presentare un progetto per adottare forme minime di armonizzazione delle legislazioni nazionali nel campo dell’insolvenza societaria – aggiunge l’ex premier lettone –. L’obiettivo è di promuovere gli investimenti transfrontalieri e di facilitare la ristrutturazione per evitare il fallimento, dando più facilmente una seconda possibilità alle imprese». Può essere di aiuto anche alle banche italiane, oberate dacreditiinsofferenzaperuntotale di 360 miliardi di euro? «Certo – risponde Dombrovskis – Con le nuove regole potremmo permet-
«Utili anche alle banche italiane le nuove regole sull’armonizzazione del diritto fallimentare»
tere alle banche di gestire il problema più facilmente, di recuperare più rapidamente il denaro investito, di riavere il maggiore valore possibile del credito». A proposito dei crediti inesigibili italiani, il vice presidente ha ricordato la nascita del Fondo Atlante, che deve permettere la gestione delle sofferenze bancarie: «Continuiamo a lavorare con le autorità italiane per capire cosa altro dobbiamo fare per risolvere la questione».
L’ex premier lettone ha notato inoltre che da un punto di vista fiscale l’indebitamento è trattato più favorevolmente del finanziamento attraverso l’emissione di azioni. Dombrovskis intende quindi affrontare questo pregiudizio a favore del debito. Un gruppo di lavoro si metterà all’opera con l’obiettivo di immaginare nuove misure per promuovere l’investimento sostenibile. Nel contempo, la Commissione intende sviluppare il mercato europeo dei fondi pensione.
A proposito del futuro del mercato finanziario europeo sulla scia di Brexit, Dombrovskis è cauto. «Il tema è prematuro. Dipenderà dal negoziato con i Ventisette e se il Regno Unito continuerà ad avere accesso al mercato unico (…) Se il Paese rimarrà nel mercato unico, potrà mantenere il diritto di passporting», ossia di offrire servizi finanziarinell’Unione, senzaprevia autorizzazione. In quel caso, Londra continuerà presumibilmente ad avere un ruolo primario. Oggi 5.500 società inglesi godono di questa possibilità.