Investimenti, pronto il decreto
Domani in Cdm il provvedimento su terremoto, Casa Italia e Anas-Fs
In cantiere una doppia mossa per il rilancio degli investimenti pubblici. Lo snodo chiave della strategia del Governo resta il pac- chetto di misure che saranno inserite nella prossima legge di Bilancio, ma l’idea di una sorta di antipasto dovrebbe trovare già domani in consiglio dei ministri la prima traduzione pratica. I tecnici hanno infatti lavorato all’estensione del raggio d’azione del decreto post-terremoto in arrivo per superare l’emergenza delle aree colpite dal sisma di agosto e tracciare le linee guida per la ricostruzione. Il provvedimento, in cui dovrebbe trovare posto anche il primo step del programma Casa Italia in chiave di prevenzione dai terremoti, potrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri in programma domani, nella stessa giornata in cui Matteo Renzi farà il punto della situazione con il commissario per le zone terremotate, Vasco Errani.
Il decreto, in base al lavoro tecnico portato avanti finora, potrebbe anche prevedere alcune misure in grado di sbloccare e reindirizzare una serie di risorse di Anas e Fs, con ricadute in termini di “cassa” e, soprattutto, potrebbe recuperare alcuni interventi che erano stati messi a punto nei mesi scorsi nell’ambito di quello che avrebbe dovuto essere il provvedimento “finanza per la crescita” poi rimasto congelato. Interventi che avrebbero l’obiettivo di fertilizzare il terreno per gli investimenti e che, avendo una natura prevalentemente “ordinamentale”, sarebbero di non facile collocazione nella legge di bilancio. L’agenda del consiglio dei ministri dovrebbe poi prevedere i Dpcm per la creazione del nuovo dipartimento sulla sicurezza e per la formalizzazione dei nuovi fabbisogni standard degli enti locali.
Il tentativo di rendere più solido il rilancio degli investimenti sarà al centro anche del capitolo che la manovra dedicherà alla finanza locale, al centro ieri di un primo confronto fra governo e sindaci sulle proposte discusse in mattinata nel direttivo dell’Anci. I lavori, dopo il primo anno di addio al Patto di stabilità sostituito dal pareggio di bilancio appena riformato, si concentreranno prima di tutto sulla dote per garantire una replica degli spazi finanziari già garantiti quest’anno all’interno del «fondo pluriennale vincolato», cioè lo strumento introdotto dalla nuova contabilità per la gestione della spesa in conto capitale. L’obiettivo è quello di consolidare una ripresa degli investimenti locali che, dopo anni di crollo, mostra i primi segnali incoraggianti almeno sul fronte degli impegni di spesa: il monitoraggio semestrale sul pareggio di bilancio indica un aumento dell’11% rispetto alla spesa in conto capitale avviata nella prima metà dell’anno scorso, anche se per trasferire questa dinamica sul versante dei pagamenti effettivi occorre superare la fase di freno temporaneo prodotta dalle tante novità del nuovo Codice degli appalti. La proposta dei sindaci al governo, spiega il presidente dell’Anci Piero Fassino, è quella di «un patto per una agenda urbana nazionale» sul modello europeo, che passa anche dalla restituzione di «autonomia di scelta» ai sindaci sulle politiche di bilancio.
Il presupposto è la conferma che «la stagione dei tagli è definitivamente superata», e il tema torna anche nel dibattito sulla sanità. Sul punto ieri il ministro Enrico Costa, in un question time alla Camera, ha ribadito che per la sanità «è confermata l’intenzione del Governo di evitare tagli e di incrementare le risorse per il 2017 e 2018».
PAREGGIO DI BILANCIO In manovra nuove misure di rilancio della spesa in conto capitale dei Comuni Nei primi sei mesi dell’anno impegni in crescita del 10%