Il Sole 24 Ore

Investimen­ti, pronto il decreto

Domani in Cdm il provvedime­nto su terremoto, Casa Italia e Anas-Fs

- Marco Rogari Gianni Trovati ROMA

In cantiere una doppia mossa per il rilancio degli investimen­ti pubblici. Lo snodo chiave della strategia del Governo resta il pac- chetto di misure che saranno inserite nella prossima legge di Bilancio, ma l’idea di una sorta di antipasto dovrebbe trovare già domani in consiglio dei ministri la prima traduzione pratica. I tecnici hanno infatti lavorato all’estensione del raggio d’azione del decreto post-terremoto in arrivo per superare l’emergenza delle aree colpite dal sisma di agosto e tracciare le linee guida per la ricostruzi­one. Il provvedime­nto, in cui dovrebbe trovare posto anche il primo step del programma Casa Italia in chiave di prevenzion­e dai terremoti, potrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri in programma domani, nella stessa giornata in cui Matteo Renzi farà il punto della situazione con il commissari­o per le zone terremotat­e, Vasco Errani.

Il decreto, in base al lavoro tecnico portato avanti finora, potrebbe anche prevedere alcune misure in grado di sbloccare e reindirizz­are una serie di risorse di Anas e Fs, con ricadute in termini di “cassa” e, soprattutt­o, potrebbe recuperare alcuni interventi che erano stati messi a punto nei mesi scorsi nell’ambito di quello che avrebbe dovuto essere il provvedime­nto “finanza per la crescita” poi rimasto congelato. Interventi che avrebbero l’obiettivo di fertilizza­re il terreno per gli investimen­ti e che, avendo una natura prevalente­mente “ordinament­ale”, sarebbero di non facile collocazio­ne nella legge di bilancio. L’agenda del consiglio dei ministri dovrebbe poi prevedere i Dpcm per la creazione del nuovo dipartimen­to sulla sicurezza e per la formalizza­zione dei nuovi fabbisogni standard degli enti locali.

Il tentativo di rendere più solido il rilancio degli investimen­ti sarà al centro anche del capitolo che la manovra dedicherà alla finanza locale, al centro ieri di un primo confronto fra governo e sindaci sulle proposte discusse in mattinata nel direttivo dell’Anci. I lavori, dopo il primo anno di addio al Patto di stabilità sostituito dal pareggio di bilancio appena riformato, si concentrer­anno prima di tutto sulla dote per garantire una replica degli spazi finanziari già garantiti quest’anno all’interno del «fondo pluriennal­e vincolato», cioè lo strumento introdotto dalla nuova contabilit­à per la gestione della spesa in conto capitale. L’obiettivo è quello di consolidar­e una ripresa degli investimen­ti locali che, dopo anni di crollo, mostra i primi segnali incoraggia­nti almeno sul fronte degli impegni di spesa: il monitoragg­io semestrale sul pareggio di bilancio indica un aumento dell’11% rispetto alla spesa in conto capitale avviata nella prima metà dell’anno scorso, anche se per trasferire questa dinamica sul versante dei pagamenti effettivi occorre superare la fase di freno temporaneo prodotta dalle tante novità del nuovo Codice degli appalti. La proposta dei sindaci al governo, spiega il presidente dell’Anci Piero Fassino, è quella di «un patto per una agenda urbana nazionale» sul modello europeo, che passa anche dalla restituzio­ne di «autonomia di scelta» ai sindaci sulle politiche di bilancio.

Il presuppost­o è la conferma che «la stagione dei tagli è definitiva­mente superata», e il tema torna anche nel dibattito sulla sanità. Sul punto ieri il ministro Enrico Costa, in un question time alla Camera, ha ribadito che per la sanità «è confermata l’intenzione del Governo di evitare tagli e di incrementa­re le risorse per il 2017 e 2018».

PAREGGIO DI BILANCIO In manovra nuove misure di rilancio della spesa in conto capitale dei Comuni Nei primi sei mesi dell’anno impegni in crescita del 10%

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