Walmart ora vende i mobili di Tecnos
È stato il terzo caso di working buyout in Italia, nell’87. Da allora la ex Copilegno, nata sulle ceneri della Ebanesteria Marchigiana di Belvedere Ostrense, di strada ne ha fatta parecchia, sotto la guida dei 55 soci lavoratori, circa una metà dei dipendenti complessivi oggi al lavoro. A partire dalla scelta, vent’anni fa, di fornire la grande catena distributiva tedesca Otto. Per arrivare ora a debuttare nei supermercati americani Walmart e ordini in impennata del 40%.
«Otto ci ha fatto da maestro, ci ha insegnato prima come fare i mobili in kit, poi il catalogo e poi la vendita online. Internet oggi è il nostro primo canale di vendita. Fabbrichiamo arredamento 100% made in Italy e di design con materiali certificati– racconta Alvaro Guidotti, presidente di Tecnos Srl – imballato in modo estremamente efficiente, sembra semplice ma non lo è. Tanto che oggi sono tutti i grandi distributori a cercarci, da Conforama ad Amazon e ora Walmart». Il colosso americano, la più grande catena distributiva al mondo (500 miliardi di dollari di fatturato, 2,2 milioni di dipendenti e più di 10mila negozi) ha chiesto in estate a Tecnos di diventare fornitore di mobili in kit pronti da montare. Un accreditamento che moltiplica per 10 il valore del capitale sociale della Pmi dorica di fronte ai potenziali finanziatori.
«Abbiamo già creato Tecnos Usa Inc – precisa Guidotti – e spedito i primi 130 pezzi del prodotto-test, un appendiabiti di design, approvato in tre colori diversi. Ora hanno chiesto altri due prodotti». A breve ci sarà la presentazione dei prodotti Tecnos nei 300 punti Sam’s Club di Walmart, mentre i primi ordini dovrebbero arrivare a metà ottobre. «Siamo abituati a fare passi misurati alla gamba, stiamo potenziando l’attività con un terzo turno di lavoro, abbiamo assunto 13 interinali che contiamo di stabilizzare nel 2017 e la rete di terzisti e collaboratori è un polmone di altre 150 persone nei picchi di lavoro», aggiunge il presidente, che prevede un +30% di fatturato 2016. E se i cinesi, che ormai utilizzano macchinari italiani hitech identici a quelli di Tecnos, «sono in grado di produrre buoni pannelli a prezzi più bassi dei nostri, non sono però in grado di arrivare online e nei negozi occidentali con la nostra velocità, snellezza e flessibilità, con un catalogo amplissimo e costantemente rinnovato». Il caso Walmart ne è la conferma.