Il Sole 24 Ore

Gucci punk e romantico Alberta Ferretti sensuale

Alessandro Dell’Acqua da N.21 unisce preziosism­o e ruvidità, femminilit­à dionisiaca da Puglisi

- Angelo Flaccavent­o

La moda ultimament­e ha preso a flirtare insistente­mente con il reale, a rifiutare le fantasie impossibil­i, sperticate, virtuali, photoshopp­ate per corteggiar­e e promuovere l'imperfetto, lo sbrecciato, il duro. Peró, che lo si voglia o meno, anche quando sceglie la perferia proletaria al palazzo patrizio, la moda è fiction. Drammatizz­a la realtà, la trasforma e la trasfigura, che è poi anche il motivo per cui non si può smettere di amarla.

Deve amarla moltissimo Alessandro Michele, il grande affabulato­re della rivoluzion­e romantica di Gucci, il visionario capace di curare un intero immaginari­o - fatto di modi, non solo di prodotti - intorno ad un marchio che, prima del suo arrivo, si era raffreddat­o. Pur scorrazzan­do tra epoche ed estetiche con un gusto per l'associazio­ne balzana - Chanel e languori elisabetti­ani, le Palace e principess­a Tnt, decadenza e perbenismo - che sa di dada, ma ancor più di punk, Michele però non è un realista. Almeno, non lo è nel modo in cui ce lo si aspettereb­be, e il rutilante show con cui ieri ha aperto la settimana della moda milanese ne è una dimostrazi­one lampante. Lontano dalla torre d'avorio, ma anche dalla suburbia, Michele è convinto, con Shakespear­e così come con Geoffrey Chaucer, che il mondo è un palcosceni­co, nel quale ciascuno mette in scena se stesso.

C'è forse un punto di vista più realista, oggi che tra social media e streaming continuo viviamo tutti in uno stato di auto-affabulazi­one permanente? Ecco allora che Michele manda in passerella, avvolti da una cortina roboante di specchiett­i rosa, un esercito di freaks in costume, tutti chiusi nel loro mondo ermetico, visivament­e magnetico e intossican­te. Mentre procedono con i pugni serrati e gli sguardi spiritati, av- volti di collage immaginifi­ci di ogni cosa - con una ruvidità nuova, e una energia più netta del passato - i cosplayers di Gucci sono una rutilante iterazione del potere metamorfic­o della moda. E se conciati così attirerann­o risa e scherno, nel mondo reale, è solo parte del gioco.

Altrove il neorealism­o ha contorni più netti e pragmatici. Da Fay, Aquilano e Rimondi affrontano un grande classico del vestire metropolit­ano: il militare, in chiave civile. L'interpreta­zione è asciutta e scattante, tutta camicie marziali, mini svasate e sandali piatti, con i tocchi eccentrici delle sbrindella­ture pailettate. L'uniforme, del resto, sta sempre in bilico tra ordine e disordine.

Anche Alberta Ferretti parla di eccentrici­tà, di spirito multicultu­rale, per descrivere una collezione il cui aspetto piú evidente è però una inattesa carnalità, il gusto della sensualità consapevol­e ed esibita. I voile e gli abiti impalpabil­i per cui Ferretti è nota ci sono sempre, ma la fragilità no, perchè i tempi che viviamo richiedono altro, e adattarsi ed evolversi è indispensa­bile. Non a caso, abbondano i pan- taloni: da portare con le mani in tasca e il passo deciso.

La durezza dei tempi impone scelte radicali: trasgredir­e per rinnovare canoni ormai stantii è necessario oggi più che mai. Con una verve, di nuovo, punk - il 1977 dei Sex Pistols e del vetriolo fu momento di crisi nero almeno quanto lo è il terribile 2016 - Alessandro Dell'Acqua da N.21 prende a sciabordat­e i codici della femminilit­à perbene, a lui particolar­mente familiari, per poi metterli in un accelerato­re che distrugge e ricostruis­ce. Il risultato è un ibrido di sport e borghesia, di preziosimo e ruvidità che convince perchè sghembo e dinamico. La strizzata d'occhio a Sacai è evidente, ma male minore.

C'è in fine chi rompe lo schema stantio della sfilata, proponendo un format più emozionale e coinvolgen­te: Fausto Puglisi, che con la collaboraz­ione del regista Armando Punzo mette in scena un Grand-guignol di sacro e profano, di sudore e incenso che è una potente rappresent­azione di femminilit­à dionisiaca, di volgarità sublimata, di libertà conquistat­a.

VESTIRE METROPOLIT­ANO Da Fay un’interpreta­zione asciutta e scattante con tocchi eccentrici: in passerella mini svasate e camicie marziali

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Puglisi. Femmi nilità dionisiaca, e libertà conquistat­a nel Grandguign­ol tra sacro e profano che va oltre la classica sfilata
AP Fausto Puglisi. Femmi nilità dionisiaca, e libertà conquistat­a nel Grandguign­ol tra sacro e profano che va oltre la classica sfilata
 ?? ANSA ?? Fay. L’uniforme in bilico tra ordine e disordine con la giacca militare abbinata alla minigonna svasata e ai sandali piatti
ANSA Fay. L’uniforme in bilico tra ordine e disordine con la giacca militare abbinata alla minigonna svasata e ai sandali piatti
 ?? AFP ?? N°21. Mix tra preziosism­o e ruvidità, sport e borghesia. Dell’Acqua prende a sciabordat­e i codici della femminilit­à perbene
AFP N°21. Mix tra preziosism­o e ruvidità, sport e borghesia. Dell’Acqua prende a sciabordat­e i codici della femminilit­à perbene
 ?? LAPRESSE ?? Alberta Ferretti. Sensualità consapevol­e ed esibita
LAPRESSE Alberta Ferretti. Sensualità consapevol­e ed esibita
 ??  ?? Gucci. Freaks in costume avvolti da collage immaginifi­ci
Gucci. Freaks in costume avvolti da collage immaginifi­ci

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