Rai condannata sul caso Semprini
Dal Tr ibunale del Lavoro per condotta antisindacale sull’assunzione del giornalista
pI l Tribunale del Lavoro condanna la Rai per comportamento antisindacale sull’assunzione di Gianluca Semprini. La Rai dà mandato ai propri legali di impugnare il provvedimento e ricorda come, secondo lo stesso giudice, sarebbe legittimo il mancato ricorso al job posting nella procedura seguita.
A ricorrere al giudice sono stati l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della tv pubblica, la Fnsi e l’Associazione Stampa Romana. Per l’Usigrai, «è un’altra prova, dopo la delibera dell’Anac, che le nostre denunce, per la reiterata violazione delle regole, fossero fondate».
Nella sua delibera, l’Anac, l’Autorità nazionale contro la corruzione guidata da Raffaele Cantone, fa riferimento proprio al caso “Semprini”: «I limiti e le carenze evidenziate per le ventuno assunzioni fin qui trattate», sono state riscontra- te, scrive l’Anac, anche «nell’assunzione a tempo indeterminato di un giornalista con qualifica di capo redattore» annunciata il 30 giugno dal direttore di RaiNews24. L’Anac, tra le carenze di tali assunzioni, ha rilevato «il mancato ricordo allo strumento del job posting», tranne che nel caso della Direzione Creativa, e la presenza di carenze nella tracciabilità dei criteri di selezione e valutazione dei candidati.
In ogni caso, «Semprini re- sta al suo posto – sottolinea Franco Siddi, consigliere Rai – perché l’assunzione non è illegittima, nella fattispecie il job posting non era obbligatorio nè vincolante. Si strumentalizza il ruolo del cda, che non agisce su procedure o assunzioni che comportino un suo voto vincolante».
Per un altro consigliere Rai, Arturo Diaconale, «il contratto di Semprini è un’anomalia da risolvere, ma se facesse l’8% o battesse Floris, la sua posizione passerebbe in secondo piano. Politics non regge, vanno presi provvedimenti opportuni».
La riunione della Vigilanza prevista per oggi è stata rinviata, evitando un altro scontro politico sui vertici dell’azienda pubblica. Il centro-destra attacca, con Maurizio Gasparri e Renato Brunetta, il direttore di RaiTre, Daria Bignardi, «che non è in grado di dirigere una rete».
Tornando alla sentenza,la Rai è stata condannata per violazione degli articoli 6 e 34 del contratto di lavoro giornalistico. Il provvedimento dovrà essere pubblicato su tre quotidiani nazionali e sul sito della Rai.