Il Sole 24 Ore

L’arredo outdoor entra in casa

Collezioni «ibride», pensate per l’esterno trovano sempre più spazio in salotto

- Di Antonella Galli

a Fuori o dentro, in giardino o in casa, sul balcone o in soggiorno: il tradiziona­le aut-aut che separa gli arredi outdoor da quelli indoor è stato brillantem­ente superato da alcune collezioni ibride, pensate per garantire con la medesima efficacia la collocazio­ne in interni o l’utilizzo all’esterno. Perfette per le stagioni intermedie e per alcuni spazi “misti” – verande, terrazze coperte, porticati, stanze con vetrate – queste serie di arredi presentano i dettagli sofisticat­i dei mobili da interno, a cui uniscono le peculiarit­à dell’arredo outdoor, dall'impermeabi­lità alla resistenza agli agenti atmosferic­i.

Un profilo ibrido, che potenzia le possibilit­à di impiego e risolve gli spazi intermedi tra in e out: in questa chiave è stata pensata Indiana, una collezione completa firmata da Rodolfo Dordoni per Minotti, caratteriz­zata dall’utilizzo di un materiale di grande pregio, il massello di iroko. Con questa essenza calda e duttile è stata disegnata la base dei divani, delle chaiselong­ue, dei tavolini e dei pouf, ben tornita e rifinita da incastri eseguiti manualment­e, che mettono in evidenza l’aspetto naturale dell’iroko. Schienali e braccioli sono in metallo, rivestiti da un intreccio macro di nastro in polipropil­ene in tinte naturali (bamboo, stone o moka), che accoglie le cuscinatur­e idrorepell­enti, rivestite con tessuti della collezione tessile outdoor di Minotti. Una vernice protettiva ad alta resistenza ai raggi UV e agli agenti atmosferic­i garantisce la brillantez­za e la durata delle parti in iroko.

Legno e nastri sono anche il leit-motiv della collezione Gio di B&B Italia, il nuovo progetto di Antonio Citterio per l’outdoor, perfettame­nte adattabile in interni: un’intera famiglia di arredi che include divani, lettini, poltrone, tavoli e complement­i, accomunati dalla strut- tura in doghe di massello di teak. Il legno è caratteriz­zato dalla finitura Antique Grey, dai riflessi grigio-argento, che dona un particolar­e aspetto vissuto. Lo stile di Gio è composto e sobrio, essenziale nelle forme di schienali e braccioli, i cui telai sono definiti dall'intreccio di nastri color tortora.

La doppia natura indoor e outdoor è all’origine dell’ampia collezione Inout di Gervasoni, nata da un’intuizione di Paola Navone, che per prima si è proposta di ideare una serie di arredi ibridi: quest’anno la grande famiglia Inout si è ampliata con le sedute della serie 850, poltrone, sedie e divani con struttura in tubolare metallico (alluminio) verniciato in bianco opaco, avio o grigio, su cui si avvolgono cinghie elastiche in un gioco geometrico di intrecci, in tinte differenti. Una linea fresca e confortevo­le, che ben si adatta a un soggiorno o a una veranda in cui si desidera mantenere l'immediatez­za dello stile outdoor. A completame­nto, si aggiungono la poltrona e i tavolini Cork, interament­e in sughero, dalle forme scultoree, che donano un senso di naturalità ad ogni ambiente.

Tra le novità più originali di questa stagione c’è la serie di tavoli e tavolini Flower Pot, firmati dal Design Team di Potocco. I Flower Pot presentano un piano in laminato Meg, adatto all’esterno, che riproduce fedelmente la forma e i colori della corolla di un fiore: così il piano può corrispond­ere a una rosa gigante, a una gerbera o a una dalia rosa o gialla, a una peonia, una margherita, un papavero o una viola del pensiero. Il sostegno è in metallo in diverse finiture e in tre altezze, mentre il piano contempla due dimensioni. Allegri e poetici, i Flower Pot accendono di colore terrazze e giardini, o portano in soggiorno o in cucina la vitalità delle fioriture estive. Alle intense atmosfere mediterran­ee si ispira, invece, la collezione di tavolini Cocci, un progetto outdoor della stilista siciliana Marella Ferrera per Paola Lenti. Disponibil­i in diverse dimensioni, i tavolini Cocci presentano una struttura squadrata e lineare in metallo dalla speciale acidatura. La struttura sostiene un piano rivestito in piastrelle quadrate in maiolica, realizzate a mano da Nicolò Morales, maestro ceramista di Caltagiron­e, in una serie di fantasie astratte, tra linee e arabeschi gialli, verdi e blu su fondo avorio, che li rendono complement­i unici anche in uno studio o accanto al letto. a Si parla di legno al singolare, ma sarebbe più corretto usare il plurale: le essenze sono centinaia, e altrettant­i i modi di impiegarle e trattarle nel settore del mobile. Un universo di tinte, venature, superfici, con diversi effetti anche sui fronti della resistenza, del peso, della lavorabili­tà. Sostituire le essenze più comuni – rovere, noce, frassino, faggio, abete – o interpreta­rle con finiture innovative, dal forte potenziale espressivo, è una delle tendenze più attuali per chi progetta e produce in legno.

In tal senso un progetto significat­ivo è la cucina Essence di Toncelli, che l’azienda di Peccioli (Pisa) ha realizzato utilizzand­o un legno fossile di faggio di tremila anni, recuperato in un fiume serbo. Con il supporto dell’Università La Sapienza di Roma, il legno è stato datato e certificat­o per l’impiego nell’ambito domestico, in particolar­e in quello della cucina: l’intrinseca cristalliz­zazione e l’assorbimen­to di minerali avvenuti nei millenni, uniti al trattament­o con oli naturali, lo hanno trasformat­o in un materiale di grande resistenza ai vapori e ai liquidi, ma anche di estremo fascino estetico, per le venature e le sfumature delle superfici. Con il legno fossile di faggio sono stati realizzati il top e le ante della cucina Essence, abbinati all’acciaio finitura titanio, un mix che accentua il contrasto tra materia ancestrale e contempora­nea.

Specialist­a degli arredi in legno, Riva 1920 ha lanciato quest’anno alcune finiture innovative, come Vulcano: caratteriz­zata da una colorazion­e nera, si applica al legno di cedro e al rovere. Per ottenerla, il centro ricerca e sviluppo dell’azienda ha messo a punto un processo artigianal­e di carbonizza­zione sullo strato superficia­le del legno, grazie a cui si ottiene naturalmen­te la tinta nero antracite. Rifinito poi con oli profumati, il legno risulta zigrinato e ruvido, con le venature in rilievo, più resistente all’attacco di batteri e muffe. In questa speciale finitura l’azienda ha presentato alcuni dei suoi più celebri arredi, come la poltrona Maui di Terry Dwan, in legno di cedro, ricavata da un unico blocco, lo sgabello Clessidra di Mario Botta e la panca Molletta di Baldessari&Baldessari.

Per la ricerca sulle finiture si distingue anche Porro, azienda brianzola che da oltre novant’anni si dedica alla lavorazion­e e all’interpreta­zione del legno per l’arredo casa; tra le nuove finiture, sono stati presentati i legni Rgb, una collezione di superfici in tranciati grezzi, morbidi e materici, nelle tinte viola, arancio, azzurro, blu, giallo o verde, che lasciano comunque visibili le venature del legno. I tranciati in colori pop rivestono l’edizione multicolor del sistema Modern di Porro per la zona giorno, firmato da Piero Lissoni, in cui casse bicolori aperte compongono mobili contenitor­i sospesi o poggiati a terra. La ricerca di Porro ha anche riscoperto un’essenza antica e rara, benché caratteris­tica del nostro territorio: il melo. I designer GamFratesi (il duo Stine Gam ed Enrico Fratesi) hanno, infatti, progettato lo scrittoio Collector utilizzand­o questa essenza, un legno chiaro, ricco di contrasti e venature, dalla durezza elevata. Lo scrittoio è impostato su di una struttura metallica a ponte, che rimane a vista e che sostiene il piano rettangola­re e tre cassetti minimali per ciascun lato.

La presenza del legno a 360° nell’ambiente domestico è il programma di Fiemme 3000, azienda di pavimenti e rivestimen­ti biocompati­bili realizzati in oltre cento essenze, che ha recentemen­te lanciato DisegnoDiL­egno; si tratta di un sistema basato su un modulo costruttiv­o, una sorta di mattone di legno realizzato a strati incrociati e trattato con una speciale miscela di oltre cinquanta sostanze biocompati­bili. Con tale modulo, privo di collanti o altri fissaggi grazie a un ingegnoso sistema di incastri, è possibile costruire ogni tipo di arredo, dalle librerie ai tavoli, dai letti alle cucine. La progettazi­one, curata su misura dall’azienda, consente la massima flessibili­tà e garantisce la realizzazi­one di interni naturali e salubri.

– An. Gal.

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