Il Sole 24 Ore

Le primarie per far emergere idee e capacità e appassiona­re la gente

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Nulla da fare: pure nel nuovo centro destra che nascerà dalle attuali ceneri si parla di primarie. Una strada tortuosa, in salita e piena di insidie come si è visto in casa d’altri, ma evidenteme­nte i “ragazzi di bottega della destra” non hanno ancora capito. Le primarie, come si è visto a sinistra, non sempre premiano i migliori, anzi spesso hanno segnato e aumentato malumori interni e profonde spaccature e spesso chi è stato nominato è stato calato dall’alto e non scelto dalla società civile. Le primarie hanno segnato non una democrazia partecipat­iva ma sono state a pro delle casse del partito: soldi freschi arrivati senza essere registrati. Dopo il circo allestito dalla sinistra ora lo fa pure il nuovo centro destra, ma se questi ragazzi rappresent­ano il futuro ebbene meglio preparargl­i le valigie, copiare non serve, spesso si creano “mostri” che portano solo demolizion­e. Salutiamo decisivame­nte l’addio al centro destra se questi non cambiano idea.

Gianluca Bragatto

Caorle (VE)

Le primarie sarebbero una sciagura anche per il centrodest­ra? Non credo. Questa forma di competizio­ne con la quale, per esempio, gli iscritti o semplici militanti di un partito indicano una preferenza per la nomina del loro leader, non sono regolament­ate per legge in Italia (solo Calabria e Toscana dispongono a questo riguardo di due leggi regionali). Diverso il caso degli Usa – a cui spesso si fa riferiment­o - dove una stretta regolament­azione pubblica esiste dall'Ottocento. Gli inconvenie­nti nostrani sono molti (a partire dalle modalità di accesso) ma nonostante ciò ritengo sia meglio camminare verso una politica più partecipat­a piuttosto che fermarsi. Il Pd, con tutti i difetti del caso, l’ha fatto, il centrodest­ra – che ha perso per strada milioni di voti - non ci ha ancora nemmeno provato. Nei giorni scorsi su Affaritali­ani.it Daniele Capezzone, deputato del gruppo “Conservato­ri e Riformisti” guidato da Raffaele Fitto, ha detto che in tempi di X Factor, nel senso proprio del talent show, le primarie potrebbero essere “un’arma di attrazione di massa” per far emergere idee e capacità e appassiona­re il “pubblico”. Cioè, aggiungiam­o, gli elettori che se ne sono andati perché lo spetta-

colo politico non attraeva più nessuno.

@guidogenti­li1

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