Globalizzazione e concorrenza portano benefici a tutti
«C oncorrenza e globalizzazione portano benefici per tutti, non solo per i ricchi». Lo ha detto l’ex presidente del Consiglio, Mario Monti intervenendo al “Dialogo transatlantico con i cittadini”, dibattito in contemporanea svoltosi ieri tra Milano e New York, alla Bocconi e alla Columbia University al quale hanno preso parte anche la commissaria europea per la Concorrenza Margrethe Vestager e il premio Nobel per l’Economia 2001 Joseph Eugene Stiglitz. L’evento fa parte del progetto Citizens dialogues, lanciato nel 2012 dalla Commissione europea presieduta da José Barroso per coinvolgere la cittadinanza delle principali città europee in un confronto su alcuni dei temi più caldi e significativi riguardanti le politiche della Ue.
I tre ospiti hanno così dialogato su temi come la concorrenza, la privacy e il fisco, visti dalle due sponde dell’Atlantico. Sull’affaire di più stretta attualità, la vicenda Apple condannata a versare 13 miliardi di euro al Governo irlandese, che tante tensioni sta provocando tra Washington e Bruxelles, Vestager ha ribadito che «non si tratta di una multa, ma di incassare quello che la società doveva in precedenza». Vestager ha indicato che «a livello transatlantico la questione sulle imposte pagate da Apple è stata sollevata perché è emersa al Senato americano», aggiungendo che «ogni Paese membro può stabilire la propria aliquota fiscale sulle aziende, ma non si possono concedere benefici. Il livello di imposte sugli utili delle società è molto basso non solo in Irlanda». Il commissario Ue alla Concorrenza ha rilevato che le aziende «non sono attirate in un Paese solo dalla bassa imposizione fiscale. Vi sono altre ragioni importanti come il fatto che la Ue è un mercato unico da 500 milioni di persone, la ricerca e sviluppo hanno un’elevata qualità e la manodopera è molto qualificata». Quanto ad Apple, le autorità irlandesi dovranno ricalcolare le posizioni fiscali negli ultimi anni e nel mentre ci sarà l’appello alla Corte Europea. «Passerà del tempo - ha spiegato - abbiamo preparato argomentazioni molto forti e le difenderemo davanti alla Corte. Avremo colloqui franchi con Apple, ma continueremo ad essere in disaccordo con il Tesoro americano», ha concluso sul punto. Vestager ha posto fin da subito l’accento sulla necessità di una concorrenza leale tra imprese, nell’interesse stesso dei cittadini. «Le tasse - ha sottolineato - possono diventare aiuti di Stato, se selettive, e i tax rulings sono per loro stessa natura selettivi». La Commissaria alla Concorrenza ha ricevuto un forte sostegno da parte del suo predecessore Mario Monti, che ha partecipato al convegno in collegamento da Milano, di fronte ad una platea composta da diverse centinaia di studenti. Monti ha tenuto a ricordare come già nel 1997 gli Stati membri della Ue avessero concordato di lottare contro la concorrenza sleale e dannosa. Un’intesa evidentemente rimasta sulla carta, alla luce dei casi successivi. Monti ha invitato l’Europa ad essere tanto visionaria (o meglio, a tornare ad essere visionaria), quanto pragmatica, così come nello stile Vestager. Molto duro contro l’elusione fiscale pure il premio Nobel ed economista Joseph Stiglitz, che ha attaccato: «dobbiamo liberarci dei paradisi fiscali, non c’è alcuna ragione per la loro esistenza, esistono solo perché lo vuole l’1% delle aziende». Stiglitz non ha risparmiato la Apple, riferendosi agli accordi con l’Irlanda: «La segretezza, come nel caso Apple, dovrebbe essere inaccettabile, per la nostra democrazia». Partendo quindi dall’assunto che l’attuale regime di tassazione globale non funziona più, Stiglitz, rispondendo a una domanda di Mario Platero da New York, ha lanciato la proposta di un regime di tassazione mondiale sulle aziende, con un’aliquota minima al 15-20% sui profitti, al fine di combattere l’evasione fiscale. Un’iniziativa che, a suo dire, dovrebbe essere portata avanti insieme da Europa e Usa.
Sul Ttip, il trattato di libero commercio transatlantico, le cui possibilità di vedere la luce si sono seriamente ridotte negli ultimi mesi, la Commissaria Vestager ha detto: «stiamo valutando i possibili problemi. Siamo in una fase preliminare. Non abbiamo ancora concluso il processo, che va reso più trasparente». Sempre da parte della Commissaria, un accenno alla fusione fra 3 Italia e Wind: «La soluzione trovata ha evitato un incremento dei prezzi e ha garantito la competitività dei servizi offerti».