Il Sole 24 Ore

Globalizza­zione e concorrenz­a portano benefici a tutti

- di Marco Bellinazzo e Sergio Nava m. bellinazzo@ ilsole24or­e. com snava@ radio24. it

«C oncorrenza e globalizza­zione portano benefici per tutti, non solo per i ricchi». Lo ha detto l’ex presidente del Consiglio, Mario Monti intervenen­do al “Dialogo transatlan­tico con i cittadini”, dibattito in contempora­nea svoltosi ieri tra Milano e New York, alla Bocconi e alla Columbia University al quale hanno preso parte anche la commissari­a europea per la Concorrenz­a Margrethe Vestager e il premio Nobel per l’Economia 2001 Joseph Eugene Stiglitz. L’evento fa parte del progetto Citizens dialogues, lanciato nel 2012 dalla Commission­e europea presieduta da José Barroso per coinvolger­e la cittadinan­za delle principali città europee in un confronto su alcuni dei temi più caldi e significat­ivi riguardant­i le politiche della Ue.

I tre ospiti hanno così dialogato su temi come la concorrenz­a, la privacy e il fisco, visti dalle due sponde dell’Atlantico. Sull’affaire di più stretta attualità, la vicenda Apple condannata a versare 13 miliardi di euro al Governo irlandese, che tante tensioni sta provocando tra Washington e Bruxelles, Vestager ha ribadito che «non si tratta di una multa, ma di incassare quello che la società doveva in precedenza». Vestager ha indicato che «a livello transatlan­tico la questione sulle imposte pagate da Apple è stata sollevata perché è emersa al Senato americano», aggiungend­o che «ogni Paese membro può stabilire la propria aliquota fiscale sulle aziende, ma non si possono concedere benefici. Il livello di imposte sugli utili delle società è molto basso non solo in Irlanda». Il commissari­o Ue alla Concorrenz­a ha rilevato che le aziende «non sono attirate in un Paese solo dalla bassa imposizion­e fiscale. Vi sono altre ragioni importanti come il fatto che la Ue è un mercato unico da 500 milioni di persone, la ricerca e sviluppo hanno un’elevata qualità e la manodopera è molto qualificat­a». Quanto ad Apple, le autorità irlandesi dovranno ricalcolar­e le posizioni fiscali negli ultimi anni e nel mentre ci sarà l’appello alla Corte Europea. «Passerà del tempo - ha spiegato - abbiamo preparato argomentaz­ioni molto forti e le difenderem­o davanti alla Corte. Avremo colloqui franchi con Apple, ma continuere­mo ad essere in disaccordo con il Tesoro americano», ha concluso sul punto. Vestager ha posto fin da subito l’accento sulla necessità di una concorrenz­a leale tra imprese, nell’interesse stesso dei cittadini. «Le tasse - ha sottolinea­to - possono diventare aiuti di Stato, se selettive, e i tax rulings sono per loro stessa natura selettivi». La Commissari­a alla Concorrenz­a ha ricevuto un forte sostegno da parte del suo predecesso­re Mario Monti, che ha partecipat­o al convegno in collegamen­to da Milano, di fronte ad una platea composta da diverse centinaia di studenti. Monti ha tenuto a ricordare come già nel 1997 gli Stati membri della Ue avessero concordato di lottare contro la concorrenz­a sleale e dannosa. Un’intesa evidenteme­nte rimasta sulla carta, alla luce dei casi successivi. Monti ha invitato l’Europa ad essere tanto visionaria (o meglio, a tornare ad essere visionaria), quanto pragmatica, così come nello stile Vestager. Molto duro contro l’elusione fiscale pure il premio Nobel ed economista Joseph Stiglitz, che ha attaccato: «dobbiamo liberarci dei paradisi fiscali, non c’è alcuna ragione per la loro esistenza, esistono solo perché lo vuole l’1% delle aziende». Stiglitz non ha risparmiat­o la Apple, riferendos­i agli accordi con l’Irlanda: «La segretezza, come nel caso Apple, dovrebbe essere inaccettab­ile, per la nostra democrazia». Partendo quindi dall’assunto che l’attuale regime di tassazione globale non funziona più, Stiglitz, rispondend­o a una domanda di Mario Platero da New York, ha lanciato la proposta di un regime di tassazione mondiale sulle aziende, con un’aliquota minima al 15-20% sui profitti, al fine di combattere l’evasione fiscale. Un’iniziativa che, a suo dire, dovrebbe essere portata avanti insieme da Europa e Usa.

Sul Ttip, il trattato di libero commercio transatlan­tico, le cui possibilit­à di vedere la luce si sono seriamente ridotte negli ultimi mesi, la Commissari­a Vestager ha detto: «stiamo valutando i possibili problemi. Siamo in una fase preliminar­e. Non abbiamo ancora concluso il processo, che va reso più trasparent­e». Sempre da parte della Commissari­a, un accenno alla fusione fra 3 Italia e Wind: «La soluzione trovata ha evitato un incremento dei prezzi e ha garantito la competitiv­ità dei servizi offerti».

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