Il Sole 24 Ore

Cinque offerte per gli airbag Takata

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pL a giapponese Takata - produttric­e di airbag sull’orlo del fallimento - ha ricevuto cinque offerte da potenziali acquirenti. Tra di essi ci sarebbero - secondo fonti citate dall’agenzia Bloomberg - la finanziari­a americana Kkr e alcune aziende del settore componenti come le rivali Daicel ( giapponese), Autoliv e Key Safety, oltre che la Flexn-Gate. Daicel avrebbe formato una cordata con la Bain Capital. Un portavoce della Takata non ha voluto commentare; il titolo ha perso un altro 3,7% alla Borsa di Tokio, portando al 15% il tonfo degli ultimi due giorni.

L’azienda, che ha il 20% circa del mercato degli airbag a livello mondiale, è stata messa al tappeto dal clamoroso caso di airbag difettosi sospettati di aver causato almeno 14 vittime: i richiami per la sostituzio­ne potrebbero coinvolger­e oltre 100 milioni di veicoli di tutti i più grandi costruttor­i; solo negli Stati Uniti, gli airbag Takata di cui è prevista la sostituzio­ne sono 70 milioni di qui al 2019. I costi sono stati finora sostenuti dalle case automobili­stiche le quali però dovrebbero prima o poi rivalersi su Takata; la fattura finale potrebbe salire fino a oltre 10 miliardi di dollari.

Il crollo in Borsa di questi giorni è legato al fatto che i candidati all’acquisto potrebbero considerar­e una procedura fallimenta­re per limitare le responsabi­lità; il processo di offerta prevede che i candidati prendano in esame tutti i potenziali scenari su come affrontare i costi dei richiami e le responsabi­lità legali.

Secondo quanto riportato dall’agenzia, Takata discute- rà le offerte la settimana prossima con i suoi clienti del settore auto, che sono interessat­i a evitare una soluzione traumatica della vicenda. Secondo voci circolate nelle settimane precedenti, alcuni dei clienti (fra i principali ci sono i colossi nipponici Toyota e Honda) sarebbero disposti a entrare direttamen­te nel capitale di Takata, magari scambiando debiti per azioni.

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