Pechino indaga su eccesso import
Pechino ha aperto un’indagine sulle importazioni di zucchero, aprendo potenzialmente un nuovo fronte nelle guerre commerciali che già oppongono la Cina ad altri paesi. La settimana scorsa gli Usa hanno presentato un ricorso alla Wto, riguardo alle sue politiche di sostegno ai coltivatori di cereali. In questo caso nel mirino della Cina potrebbero esserci Thailandia, Brasile e India, i che sono i maggiori fornitori mondiali di zucchero. Pechino, con acquisti a prezzi gonfiati sul mercato locale, non solo ha stimolato un boom di importazioni, ma ha accumulato enormi scorte statali anche di questa materia prima: si stima superino 7 milioni di tonnellate. A breve inizierà le prime vendite.
e Russia non incantano più gli analisti, ormai immunizzati da una lunghissima catena di annunci a vuoto: su 23 esperti sondati da Bloomberg solo due si aspettano che dagli incontri della settimana prossima ad Algeri scaturisca un accordo. Eppure, proprio adesso che la fiducia è ai minimi, i tasselli sembrano vicini a mettersi a posto.
In questa fase i silenzi pesano più delle parole. E il fatto che non sia trapelato nulla dagli incontri tra Arabia Saudita e Iran lo rende forse ancora più significativo. I due arcirivali, che con il loro braccio di ferro ad aprile avevano fatto fallire il vertice di Doha, si sono confrontati mercoledì e poi di nuovo ieri a Vienna, nel quartier generale dell’Opec. Ai colloqui era presente anche il Qatar, paese che non solo era stato tra i promotori del vecchio accordo per congelare la produzione di petrolio, ma che oggi ha la presidenza di turno dell’Opec, una carica che obbliga a consultarlo in caso di convocazione di un vertice straordinario dell’Organizzazione. Questo, secondo statuto, può essere proposto anche da un singolo paese e per approvarlo basta la maggioranza semplice dei membri.
Gli incontri di Algeri sono per il momento informali, ma l’Opec al completo sarà presente (mentre a Doha mancavano Libia e Iran). E il ministro algerino Noureddine Bouterfa martedì aveva detto che potrebbero anche di-
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