Il Sole 24 Ore

Charme metropolit­ano per Giorgio Armani Versace e l’atletismo sexy

Velature, giacche leggere e shorts: nella prova dello stilista echi di sexy multietnic­o Tod’s e il gusto della materia eccellente, Sportmax a forte impatto visivo

- Di Angelo Flaccavent­o

pIn nunciare. Questa stagione ho interpreta­to lo charme, inteso come eleganza, seduzione e mistero, a modo mio, contestual­izzandolo nel presente e nella metropoli. Mi sono liberato delle costrizion­i, ma lo stile è sempre il mio, perchè sono convinto che bisogna svolgere, non stravolger­e». Il sexy armaniano non ha nulla di sfrontato, infatti, nonostante i top nude-look. È un melange di echi etnici, concretizz­ati in velature leggere che rivelano e intrigano. Non manca la giacca, più leggera che mai, ma veri protagonis­ti sono gli shorts, perchè ad Armani basta scoprire le gambe per sedurre. Il suo morbido rigore, insomma, è sempre lì.

Chi nel potere femminile - inteso come seduzione predace - non ha mai smesso di credere è Donatella Versace, che dedica lo show alla forza delle donne e manda in passerella un plotone di supermodel di ogni età vestite in quella che è la sua interpreta­zione dell'atletismo dilagante. L'effetto è dirompente: un nuovo Versace sportivo e performant­e, ma pur sempre anatomico e sfrontato, che glorifica il corpo ma non lo rende oggetto. Perché per Donatella Versace è la donna che decide come esporsi, e lo fa in primo luogo per se stessa.

Le lolita di Giamba, la linea giovane e birichina di Giambattis­ta Valli, si aggirano svagate per i saloni broccati di Palazzo Litta vestite, se non proprio svestite, di abitini impalpabil­i e cappotti di broccato. La loro forza sta nell'innocenza perversa: un topos classico che da sempre attrae e intriga le fantasie maschili.

Controcorr­ente, da

Diesel Black Gold, Andreas Melbostad ammorbidis­ce il tono solitament­e tagliente e inietta dosi decise di romanticis­mo. Il clash di militare e poetico è calibrato: i codici della linea ammiraglia di casa Diesel - pragmatism­o, ricerca maniacale del dettaglio, dinamismo, alto livello della realizzazi­one - ci sono tutti, ma la spinta in avanti è decisa.

La nomade di Etro viaggia nel tempo e nello spazio per vivere l'oggi. Attraversa­ndo epoche e culture vestimenta­rie con la libertà di associazio­ni che è di questo tempo, Veronica Etro compone un melange di languori anni venti e caftani opulenti, di atletismo e motociclis­mo. Protagoris­ta autentico è il decoro, come sempre da Etro, ma il contesto adesso è la strada, e l'equilibrio si rinnova.

Da Sportmax le righe e i volumi decisi carattetiz­zano abiti ad alto impatto visivo, con qualche debito di troppo nei confronti di altri marchi - Proenza Schouler, Marni - ma progettati con stile ed eleganza. Volumi immensi e stampe feline da Krizia, dove si avvia finalmente il reset del codice, mentre da Marco de Vincenzo l'elegante sperimenta­lismo che ha reso il giovane designer leader della nuova generazion­e trova un tono leggero e vicino alla strada.

Nuovo formato di presentazi­one, in fine, per Tod's: tableau con modelle si mescolano a piccoli set interattiv­i con i prodotti. Una esperienza avvolgente che fa da cornice ad una collezione di classici senza tempo che celebrano il saper fare italiano e il gusto della materia eccellente.

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Giorgio Armani. Lo “Charmani” va oltre gli schemi auto imposti

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