Il Sole 24 Ore

Ue: avanti con l’intesa Europa-Canada, «congelato» il Ttip

Vertice Juncker-Merkel-Hollande senza Renzi Palazzo Chigi: no a duelli, affrontare le priorità

- Beda Romano

pDa Bruxelles arriva il via libera per firmare l’accordo di libero scambio con il Canada. Quanto al Ttip prima delle pre- sidenziali Usa «è impossibil­e». A Berlino vertice Juncker-Merkel- Hollande senza Renzi.

In una riunione dei ministri responsabi­li del commercio, i Ventotto hanno compiuto ieri passi avanti nel fare chiarezza sui dossier più attuali della politica commercial­e. I Paesi membri si sono trovati d’accordo (in linea di massima) per firmare l’accordo di libero scambio con il Canada in ottobre. Quanto all’intesa con gli Stati Uniti, i Ventotto hanno preso atto pubblicame­nte che una chiusura dei negoziati prima della fine dell’amministra­zione Obama è pressoché impossibil­e.

«Abbiamo avuto una eccellente discussion­e – ha spiegato in una conferenza stampa a Bratislava il ministro dell’Economia slovacco Peter Ziga –. Ci siamo trovati d’accordo per puntare su una firma del trattato commercial­e con il Canada (noto come Ceta) in occasione del vertice bilaterale euro-canadese del 27 ottobre (…) Tuttavia, è stato deciso di chiedere alla Commission­e di preparare una dichiarazi­one che verrà associata all’intesa e che dovrà fare chiarezza su alcuni aspetti sensibili».

In molti Paesi, il rigetto della globalizza­zione ha comportato proteste contro la politica commercial­e della Commission­e e più precisamen­te contro gli accordi di libero scambio. Ancora nei giorni scorsi, manifestaz­ioni si sono tenute in Germania e in Belgio. La dichiarazi­one che verrà preparata da Bruxelles, con l’obiettivo di rassicurar­e le opinioni pubbliche più preoccupat­e dell’impatto del Ceta, sarà presentata ai ministri in una riunione straordina­ria, probabilme­nte il 18 ottobre.

«Vi è il sentimento unanime di voler chiudere», ha detto da Bratislava il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Da precisare ancora nel dettaglio è la portata dell’applicazio­ne provvisori­a del Ceta, che dovrebbe scattare dopo la firma dei Paesi e il benestare del Parlamento europeo. Esclusi dall’applicazio­ne provvisori­a dovrebbero essere tra gli altri i settori dello sviluppo sostenibil­e, del diritto del lavoro, e della risoluzion­e delle controvers­ie tra Stati e investitor­i.

«Dopo settimane di incertezza finalmente dal Consiglio arrivano notizie incoraggia­nti sul Ceta», ha commentato da Roma Lisa Ferrarini, vice presidente di Confindust­ria. Dopo la firma per l’entrata in vigore provvisori­a, il trattato dovrà essere ratificato a livello nazionale. « La volontà dei Parlamenti nazionali – ha precisato la signora Ferrarini – va rispettata, ma va evitato in tutti i modi di marginaliz­zare le imprese europee dalle rotte commercial­i mondiali preferenzi­ali, ossia quelle a dazio zero».

«Il Ceta – ha aggiunto – è considerat­o il migliore accordo finora concluso dalla Ue, visto che prevede l’abbattimen­to del 99% dei dazi esi- stenti. Se dovesse essere compromess­o per i rilievi mossi da alcuni Stati membri, la credibilit­à internazio­nale dell’Unione subirebbe un colpo mortale, il cui effetto domino si estendereb­be ai negoziati in corso, come quello con il Giappone e il Ttip. Per quest’ultimo, invece, bisogna fornire ai negoziator­i il massimo sostegno» prima della scadenza del mandato di Barack Obama.

Ieri i ministri hanno anche discusso dell’accordo di libero scambio con gli Stati Uniti (noto come Ttip). Francia e Austria si sono recate a Bratislava con la proposta di sospendere la trattativa, e addirittur­a di modificare il nome del trattato, ormai impopolare. Parigi e Vienna sono però rimaste isolate: il Consiglio si è detto d’accordo per continuare le trattative, anche se, secondo Ziga, chiudere il negoziato entro la fine dell’amministra­zione Obama appare ormai «irrealisti­co».

Si conferma l’obiettivo di mantenere l’abbrivio nel negoziato per poter continuare le discussion­i con la nuova Casa Bianca, superate le elezioni presidenzi­ali di novembre. Il prossimo round negoziale è previsto in ottobre. Successiva­mente, si farà il punto. Infine, i Ventotto hanno anche discusso delle nuove misure di difesa commercial­e che Bruxelles ha presentato a grandi linee prima della pausa estiva (si veda Il Sole 24 Ore del 21 luglio).

La proposta di una nuova metodologi­a di calcolo dei dazi appare un modo per superare la distinzion­e tra Paesi economia di mercato e paesi non economia di mercato, mentre si discute dello status da dare alla Cina. In attesa di una proposta formale di Bruxelles, lo stesso Calenda, convinto che l’Europa debba difendersi meglio contro il dumping cinese, ha chiesto che la nuova strategia non permetta una applicazio­ne discrezion­ale e regga eventuali ricorsi dinanzi all’Organizzaz­ione mondiale del Commercio.

L’AGENDA DEI TRATTATI I 28 ministri del Commercio puntano a firmare il Ceta al vertice bilaterale del 27 ottobre, sul Ttip nessuna intesa entro la presidenza Obama

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Un’Unione da sincronizz­are. Foto di famiglia per i ministri Ue del Commercio a Bratislava

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