Twitter tratta la vendita: il titolo vola in Borsa
Il titolo corre (+20%) sulle voci di cessione
Twitter vola in Borsa sulle ali di possibili offerte di acquisizione. La società che ha reso popolari i microblog potrebbe essere vicina al capolinea: secondo indiscrezioni, accreditate da Wall Street con un’impennata ieri del 20% del titolo, il gruppo sotto il simbolo del cinguettante uccellino sarebbe oggetto di offerte da parte di big dell’hi-tech che puntano a conquistarlo lanciando un’offerta formale entro l’anno. Trattative sarebbero anzitutto aperte con Google e con Salesforce, e Microsoft e Verizon si sarebbero a loro volta fatte sotto.
T witter in vendita. Secondo indiscrezioni, accreditate dalla Borsa con un'impennata ieri del 23% nel titolo, il gruppo sotto il simbolo del cinguettante uccellino sarebbe oggetto di offerte da parte di panzer dell'autostrada elettronica che puntano a conquistarlo lanciando un'offerta formale entro l'anno.
Il buon successo di pubblico, la grande notorietà del marchio e la capacità di vincolare la comunicazione rapida nei 140 caratteri non sono stati sufficienti per dare solidità al gruppo.
pTwitter vola in Borsa sulle ali di possibili offerte di acquisizione. La società che ha reso popolari i microblog - delizia di tanti, forse troppi pretendenti all’aforisma da 140 caratteri - fallendo però nella missione di trasformare la gloria in redditizio modello di business, potrebbe essere vicina al capolinea.
Secondo indiscrezioni, accreditate dalla Borsa con un'impennata ieri del 23% nel titolo, il gruppo sotto il simbolo del cinguettante uccellino sarebbe oggetto di offerte da parte di panzer dell'autostrada elettronica che puntano a conquistarlo lanciando un'offerta formale entro l'anno.
Gli autori delle avance? Trattative sarebbero anzitutto aperte con Google e con Salesforce, protagonista del cloud computing che starebbe considerando un vero e proprio takeover. Microsoft e Verizon si sarebbero a loro volta fatte sotto.
Tutte interessate a rafforzarsi e a raccogliere l'eredità degli utenti nonostante tutto vantati da Twitter, ancora ben 313 milioni, e dei loro dati.
E con l'obiettivo di integrarli in attività e piattaforme molto più robuste e diversificate - all'incrocio tra nuovi e vecchi media, tra tecnologie di telecomunicazione e software - capaci di accelerare la “monetizzazione”.
Il corteggiamento non sorprende. Microsoft, tra l’altro, ha da poco rilevato il social network per professionisti LinkedIn per oltre 26 miliardi. E Verizon ha comprato prima la vecchia Aol e poi Yahoo per cifre vicine ai 4 miliardi. Google, da parte sua, deve ancora mettere mano seriamente alla sua cassaforte di riserve liquide, che contiene oltre 73 miliardi di dollari, ma sembra aspettare solo nuove occasioni.
Twitter, da due anni ripresa in mano dal co-fondatore Jack Dorsey per cercare di risollevarla dalla crisi e rilanciare innovazione e semplificazione tecnologica dei suoi servizi, ha tuttora una capitalizzazione di mercato da 13,3 miliardi di dollari, ma ha bruciato quasi tre quarti del suo valore rispetto ai messimi 40,7 miliardi raggiunti a fine 2013.
Solo nell'ultimo anno, pri- ma dell'impennata di ieri, avevano lasciato sul parterre il 30 per cento.
I sintomi del suo continuo malessere sono ormai sempre più evidenti anche nell'attività: nell'ultimo biennio la crescita degli utenti ha ristagnato, con la società che rimane in perdita e il giro d'affari che è diminuito.
Le difficoltà hanno spianato da mesi la strada a congetture su potenziali cessioni, moltiplicatesi alla luce della recente concentrazione nel settore.
Un altro co-fondatore di Twitter, Ev Williams, ha fatto sapere nel corso dell’estate che il board sarebbe pronto a prendere in considerazione “offerte giuste” di acquisizione.
TITOLI IN SCADENZA NEI PROSSIMI MESI