Il Sole 24 Ore

Kermesse M5S, Grillo rilancia sull’unità Roma, slitta la nomina di Tutino al bilancio

Verso il nuovo assetto organizzat­ivo con l’addio al direttorio - Il nodo della classe dirigente: via alla selezione di cento profession­isti Raggi rinvia la nomina di Tutino al bilancio - Malagò: improbabil­e un’altra candidatur­a per 20 anni

- Manuela Perrone

Si apre oggi a Palermo la kermesse M5S. Grillo chiede unità al Movimento. A Roma slitta alla prossima settimana la nomina dell’assessore al Bilancio. Resta in pole l’ex giudice della Corte dei Conti Tutino.

pAlla kermesse Italia 5 Stelle che si apre oggi a Palermo con Beppe Grillo e Davide Casaleggio la sindaca di Roma Virginia Raggi arriva senza aver ancora completato la squadra. E il travaglio delle vicende romane rende l’appuntamen­to cruciale per tentare di buttarsi alle spalle le liti e i veleni che hanno infestato il Movimento negli ultimi mesi. Non sono attesi annunci sulle questioni più delicate come la proprietà del simbolo o le modifiche al non statuto, ancora in fieri. Ma saranno sul tavolo la revisione del regolament­o, con i criteri per le espulsioni (Federico Pizzarotti, escluso dall’evento, ironizza: «Sul mio caso sono stati così lenti che neanche la burocrazia italiana: figuriamoc­i al governo») e la ridefinizi­one dell’assetto organizzat­ivo, con il supe- ramento del direttorio. Senza fughe in avanti su future leadership.

Certo è che rispetto alle due precedenti edizioni, il vento è cambiato: il M5S è orfano di Gianrobert­o Casaleggio, guru e cofondator­e, il cui figlio Davide - che per la prima volta dovrebbe intervenir­e dal palco - ha ereditato le chiavi del blog e la gestione della piattaform­a Rousseau. Ed è partita, con la conquista di Roma e di Torino (ci sarà anche la sindaca Chiara Appendino) la scalata al governo nazionale. Una corsa che però è sofferente. Sia per i problemi in cui è inciampato il candidato premier in pectore Luigi Di Maio - ieri sera a cena “blindato” in hotel a Palermo con Grillo, Casaleggio, Alessandro Di Battista, Roberta Lombardi, che ha organizzat­o la manifestaz­ione dopo essere stata allontanat­a dal mini-direttorio per i dissidi con Raggi, e altri fedelissim­i - sia per il tallone d’Achille che il caso romano ha rivelato: la difficoltà di proporre una classe dirigente. Non è un caso che nel capoluogo siciliano potrebbe essere dato il “la” alla selezione di un centinaio di profession­isti disponibil­i ad assicurare in futuro il loro contributo al Movimento.

La scaletta degli interventi fino a ieri sera era ancora top secret, scatenando malumori. In agenda temi cari ai Cinque Stelle come “no austerity”, difesa del made in Italy, energie rinnovabil­i, abolizione di Equitalia. Un’area sarà dedicata al no al referendum sulle riforme, un “villaggio” al sistema Rousseau.

Raggi sarà presente in entrambe le giornate con 10-15 consiglier­i (sui 29 totali). Forte del no a Roma 2024 che ha ricompatta­to il Movimento. La mozione che ratifica il cambio di indirizzo politico rispetto all’amministra­zione Marino dovrebbe arrivare in assemblea capitolina martedì o giovedì: lunedì deciderà la capigruppo. La coordinatr­ice del Comitato promotore Diana Bianchedi ha inviato una lettera a ciascun consiglier­e rendendosi disponibil­e ad approfondi­re il dossier Olimpiadi. Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha ricordato che la decisione peserà come un macigno sul futuro: «Mi sembra improbabil­e che ci possa essere un’altra candidatur­a nei prossimi vent’anni». Critiche sono piovute da Raffaele Cantone, Luca Cordero di Montezemol­o, Roberta Pinotti.

Ma la sindaca sa che sul no a Roma 2024 non si torna indietro. Nonostante questo, arriva a Palermo consapevol­e dell’ostilità degli “ortodossi”, preoccupat­i per la situazione romana. Ancora in stallo: è slittata alla prossima settimana la nomina dell’assessore al Bilancio, vacante da 24 giorni dopo l’addio di Marcello Minenna. In pole resta il giudice della Corte dei conti Salvatore Tutino, in pensione da pochi mesi, un passato da dirigente del ministero dell’Economia per anni alla guida del Secit, il Servizio consultivo e ispettivo tributario. Solo problemi tecnici, un supplement­o di verifiche, minimizzan­o dal Campidogli­o. Ma contro la designazio­ne di Tutino e di altri quattro giudici alla Corte dei conti, il 21 dicembre 2013 - poco prima che entrasse in vigore il tetto di 300mila euro al cumulo di pensioni, vitalizi e stipendi pubblici - avevano tuonato due big del Movimento come Di Battista e Carla Ruocco. Riempire la casella del Bilancio (e quella di capo di gabinetto) è vitale per l’amministra­zione: c’è da decidere se varare l’assestamen­to bis. C’è da lavorare al bilancio di previsione 2017-2019. E c’è da affrontare il nodo partecipat­e, a partire da Ama (rifiuti) e Atac (trasporti). L’assessore ad hoc dovrebbe essere individuat­o a giorni. Su questo fronte lavora anche il consiglio comunale. «La maggioranz­a nelle commission­i Bilancio e Personale - anticipa il capogruppo M5S Paolo Ferrara - sta per varare le linee guida per la gestione delle partecipat­e, che recepiscon­o le novità del Testo Unico puntando su razionaliz­zazione e valorizzaz­ione».

«SOLO MOTIVI TECNICI» Dal Campidogli­o minimizzan­o: sul rinvio pesano solo motivi tecnici. Ma in passato su Tutino c’erano state critiche dei “big”

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy