Maxi-domanda per i bond di Fca e Telecom
Per Fiat Chrysler debutto sul mercato in sterline: operazione da 400 milioni Il gruppo tlc colloca titoli per un miliardo, richieste per quattro
U na doppia operazione sul mercato obbligazionario per un riassetto del debito di due grandi gruppi.
Telecom Italia torna sul mercato delle obbligazioni per la terza volta da inizio 2016 e conclude con successo il lancio di un’emissione obbligazionaria a tasso fisso per 1 miliardo, destinata ad investitori istituzionali. Il nuovo bond a nove anni ha infatti registrato un boom di richieste per oltre 4 miliardi di euro a fronte di un’offerta che si fermava a un miliardo. Questo ha consentito a Telecom di ridurre il rendimento a 283 punti base (all’apertura del “book” la guidance era di 300bps sopra il tasso “mid swap”): in pratica l’obbligazione, con una cedola a tasso fisso del 3% all’anno, è la migliore mai collocata dall’ex incumbent nella sua storia.
Fiat Chrysler ha invece collocato un bond da 400 milioni di sterline, il primo in valuta britannica della società olandese con domicilio fiscale a Londra. L’obbligazione, con scadenza quinquennale, sarà emessa da Fca Capital Ireland e garantita da Fca Bank spa, la joint venture paritaria Fca-Crédit Agricole. Il bond rappresenta il debutto del gruppo Fca Bank sul mercato in sterline ed ha raccolto ordini per oltre 900 milioni da oltre 100 investitori.
Telecom Italia torna sul mercato delle obbligazioni per la terza volta da inizio 2016 e conclude con successo il lancio di un’emissione obbligazionaria a tasso fisso per 1 miliardo, destinata ad investitori istituzionali. Tutto questo mentre è attesa a breve la convocazione del consiglio di amministrazione del gruppo tlc sulle linee guida del piano industriale.
Il nuovo bond a nove anni ha infatti registrato un boom di richieste per oltre 4 miliardi di euro a fronte di un’offerta che si fermava a un miliardo. Questo ha consentito a Telecom di ridurre il rendimento a 283 punti base (all’apertura del “book” la guidance era di 300bps sopra il tasso “mid swap”): in pratica l’obbligazione, con una cedola a tasso fisso del 3% all’anno, è la migliore mai collocata dall’ex incumbent nella sua storia.
Tale rendimento risulta quindi largamente inferiore al costo medio del debito di Telecom , che si attestava fino a ieri al 5,1%. Grazie alla nuova emissione, il costo medio scenderà quindi sotto il 5%.
A curare l’operazione sono state Banca Imi, Deutsche Bank, Mediobanca e Morgan Stanley, affiancate da Commerzbank, Ing, Rbs, Santander e Ubs.
Secondo quanto si apprende, l’operazione ha registrato una importante partecipazione dei più importanti fondi internazionali: alcuni di questi, a quanto risulta nelle sale operative, avrebbero piazzato ordini superiori ai 100 milioni di euro.
Fra i principali acquirenti – l’emissione era riservata agli investitori europei – si sono regi- strati Amundi, gli esperti del reddito fisso tedesco Deka e il gigante delle assicurazioni Axa. I fund manager hanno quindi giocato la parte del leone, rappresentando il 57% dei compratori, seguiti dalle banche (15%) e dai fondi pensione con il 14%.
La ripartizione geografica ha visto in testa l’Italia con il 31% degli acquisti, seguita dal Regno Unito con il 15%, Germania con il 14% e Francia con il 13%.
Al collocamento ha partecipato attivamente anche Bankitalia, per la prima volta attiva sul mercato primario di un bond di un emittente italiano: Telecom è infatti fra le società italiane le cui obbligazioni sono state inserite fra quelle acquistabili nell’ambito del programma varato dalla Banca Centrale Europea in virtù del rating “investment grade” assegnato da Fitch.
Con questa operazione, la società guidata da Flavio Cattaneo e presieduta da Giuseppe Recchi allunga le scadenze e riduce ulteriormente il costo del debito, approfittando dei bassi tassi di interesse e incassando la fiducia del mercato nei confronti delle strategie del management. L’emissione permetterà di rafforzare la posizione di liquidità (3,7 miliardia fine giugno, a cui si sommano 7 miliardi di linee di credito non tirate) con l’obiettivo di coprire le scadenze di bondin agenda nei prossimi mesi. Tra questi spicca l’obbligazione da 2 miliardi nel 2017 e quella da 1,8 miliardi nel 2018, a cui si sommano prestiti bancari in scadenza per 2,6 miliardi.
Sullo sfondo poi cresce l’attesa per il nuovo piano industriale di Cattaneo. Tra la fine della prossima settimana e i primi giorni di quella successiva dovrebbe essere convocato un consiglio di amministrazione che dovrà esaminarne le linee guida. Che saranno finalizzate a novembre, per poi procedere alla presentazione del nuovo piano industriale a febbraio. In Borsa il titolo Telecom Italia ha perso lo 0,39%.
PALAZZO KOCH Al collocamento ha partecipato anche Bankitalia: Telecom è infatti fra le società italiane i cui bond sono stati inseriti fra quelli acquistabili dalla Bce