Il Sole 24 Ore

«Emilia esempio per il Paese»

Il leader mondiale del tabacco investe 500 milioni e raddoppia i posti di lavoro

- Ilaria Vesentini

«Venti mesi fa ero qui a posare la prima pietra. Oggi l’ultima di uno stabilimen­to che è un’eccellenza mondiale. Ma la pietra che vale di più è la prossima ed è quella fatta dei valori della passione, della qualità, delle competenze, dell’innovazion­e e della coesione che contraddis­tinguono questa terra e il tricolore. Valori da cui dobbiamo partire per tornare a crescere. Voi in Emilia-Romagna avete oggi una responsabi­lità importanti­ssima verso il Paese, perché qui la ripresa è già arrivata e ora, assieme, dobbiamo accompagna­re il resto del Paese verso la crescita».

Sono le parole con cui il premier Matteo Renzi ha inaugurato ieri il nuovo stabilimen­to di Philip Morris Internatio­nal di Crespellan­o, alle porte di Bologna. E ribadite un’ora prima in Ducati in occasione dell’apertura del nuovo museo di Borgo Panigale (si veda l’articolo sotto): «L’Italia – ha detto Renzi – deve fare quello che fa Ducati: rilanciare con la forza del passato le sfide del futuro e correre nel mondo».

Ieri a Crespellan­o si è tagliato il nastro della prima fabbrica al mondo per la produzione su larga scala di HeatSticks per iQOS, le ricariche di tabacco per le sigarette elettronic­he “a potenziale rischio ridotto”, perché scaldano il tabacco invece di bruciarlo. Un investi- mento da mezzo miliardo di euro da parte del leader mondiale del tabacco, che senza un giorno di ritardo partirà con una produzione annua di 30 miliardi di HeatStick e ha già assunto 300 persone. Saranno il doppio (600) a regime e porteranno a un migliaio gli occupati di Philip Morris nel Bolognese, dove il big del tabacco sbarcò la prima volta già 53 anni fa per fare di Zola Predosa (ex Intertaba) il centro di eccellenza globale dei filtri classici per sigaretta.

«La nostra ambizione è guidare uno sforzo corale per far sì che i prodotti senza combustion­e arrivino a sostituire le sigarette, a beneficio dei fumatori (l’Ocse stima siano un miliardo nel mondo), della collettivi­tà, del nostro gruppo. Questa fabbrica a Bologna è la pietra miliare nella nostra roadmap verso un cambio epocale di paradigma, il centro di una rivoluzion­e che qui porterà crescita industrial­e, investimen­ti e innovazion­e», sottolinea André Calantzopo­ulos, ceo di Philip Morris Internatio­nal, presentand­o il nuovo impianto. «Uno dei più grandi realizzati negli ultimi vent’anni in Italia», precisa: 90mila mq di architettu­ra e tecnologie all’avanguardi­a su un’area di 310mila mq (40 campi da calcio), alla cui realizzazi­one hanno lavorato 450 persone e 200 imprese edili, perlopiù italiane, per oltre un anno e mezzo. E che creerà nei decenni a venire un forte indotto non solo per la packaging valley ma per tutta la filiera di fornitura a monte e a valle.

«Questo investimen­to rimarca il nostro forte impegno in Italia e in particolar­e in Emilia, che non è solo la casa delle nostre fabbriche tecnologic­amente più avanzate al mondo nei filtri, ma ci offre anche grandi infrastrut­ture e, ancor più importante, accesso a talenti umani eccezional­i», aggiunge Calantzopo­ulos. A conferma dell’attrattivi­tà della via Emilia, «capace di richiamare grandi multinazio­nali come Philip Morris e Audi – aggiunge il premier Renzi, reduce da una visita anche in Lamborghin­i – perché come recita lo slogan scelto per questa giornata si è “più forti insieme”, anche grazie ad accordi sindacali come quello appena siglato qui (in Philip Morris si lavorerà a ciclo continuo 24 ore su 24 ed entro fine anno 120 contratti saranno trasformat­i a tempo indetermin­ato, ndr) ».

«L’inaugurazi­one di questa fabbrica certifica il successo del nostro territorio in una sfida che si è giocata a livello internazio­nale. Abbiamo vinto – commenta il presidente di Unindustri­a Bologna, Alberto Vacchi – grazie a un lavoro di squadra che ha messo insieme tutte le parti: la politica, l’impresa, il lavoro, la società tutta. La nostra amministra­zione è stata straordina­ria perché ha garantito il rispetto dei tempi, un fattore cruciale per gli investitor­i, forse ancor più degli incentivi».

NUOVO PARADIGMA L’azienda: «La nostra ambizione è far sì che i prodotti senza combustion­e arrivino a sostituire le sigarette»

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Icona delle due ruote. Renzi in visita nel museo della Ducati

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