Il Sole 24 Ore

Cantone: «Siamo subissati di segnalazio­ni sui concorsi»

- Nicoletta Cottone

«Siamo subissati di segnalazio­ni su questioni universita­rie, spesso soprattutt­o segnalazio­ni sui concorsi». Lo ha rivelato ieri, a Firenze, il responsabi­le dell’Anac Raffaele Cantone. «Non voglio entrare nel merito, non ho la struttura né la competenza - ha aggiunto il responsabi­le dell’Authority anticorruz­ione - ma la riforma Gelmini secondo me ha finito per creare più problemi di quanti ne abbia risolti. Per esempio, ha istituzion­alizzato il sospetto: l’idea che non ci possano essere rap- porti di parentela all’interno dello stesso dipartimen­to, il che ha portato a situazioni paradossal­i». E ha raccontato ciò che è accaduto in una università del Sud dove, in pratica, «è stato istituzion­alizzato uno “scambio”». Il presidente dell’Autorità anticorruz­ione ha raccontato, infatti, che in una facoltà giuridica «è stata istituita una cattedra di storia greca e in una facoltà letteraria una cattedra di istituzion­i di diritto pubblico. Entrambi i titolari erano i figli di due professori delle altre università. Credo che questo sia uno scandalo». E ha sottolinea- to che «la legge che nasce dalla logica del sospetto è una legge sbagliata». E ha sottolinea­to che «c’è un grande collegamen­to, enorme, tra fuga di cervelli e corruzione».

Si è detta «stupita dalle parole di Cantone», la vicecapogr­uppo di Fi alla Camera Mariastell­a Gelmini, ex ministra dell’Istruzione. Gelmini ha sottolinea­to che la riforma «aveva l’obiettivo di rendere i concorsi meno discrezion­ali, super partes e orientati alla meritocraz­ia». Non voglio dire, ha detto ancora Gelmini, «che la mia riforma sia la panacea di tutti i mali, sicurament­e bisogna fare di più, ma in nessun caso bisogna tornare indietro».

Sull’università, ha detto ancora Cantone, «proveremo a fare linee guida ad hoc, che non vogliono burocratiz­zare, ma provare a consentire l’esercizio della discrezion­alità in una logica in cui la discrezion­alità però non diventi arbitrio, in cui discrezion­alità significhi dare conto ai cittadini, non solo agli studenti, ma a tutti i cittadini, perché l’università è il nostro futuro».

Il numero uno dell’anticorruz­ione ha parlato anche del no alle Olimpiadi della sindaca di Roma, Virginia Raggi. «Resto perplesso - ha detto Cantone - sul fatto che qualcuno possa far ritenere che i rischi di corruzione non giustifich­ino un’opera. Perché, fino a quando noi ci ritrarremo per la paura rischierem­o di non diventa- re mai un Paese normale. Invece dobbiamo fare in modo che tutto questo non si verifichi». Certo, ha detto ancora, «le preoccupaz­ioni espresse sono giustifica­te, visti i precedenti». E ha subito chiarito di averlo già detto, in tempi non sospetti, di non avere intenzione «di fare polemica con nessuno. Ovviamente, se ci avessero chiesto così come ci era stato anticipato di operare un sistema di controllo, avremmo fatto la nostra parte».Il punto essenziale è che, ha detto Cantone, «su quali siano le attività da svolgersi, queste sono scelte della politica. Quali attività mettere in campo non sono scelte di un’autorità di controllo».

OLIMPIADI MANCATE Preoccupaz­ioni della Raggi ingiustifi­cate: «Fino a quando noi ci ritrarremo per la paura, rischierem­o di non diventare mai un Paese normale»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy