Il Sole 24 Ore

Fertility day, gli effetti su Pil e pensioni

- — Fe.Pe.

Il massimale annuo di deduzione dei versamenti effettuati a un fondo pensione o a un piano pensionist­ico complement­are in capo a uno o a entrambi i genitori (se lavoratori) è lo stesso, indipenden­temente dal numero dei figli a carico. Chi ha più figli e volesse essere previdente, iniziando a aprire un piano pensionist­ico, si troverebbe di fronte a un rigido tetto ( 5.164,57 all’anno) dentro il quale rientrano tutti i contributi della famiglia. Se poi il padre (o la madre) fosse per il Fisco un lavoratore incapiente, anche se volesse aprire un piano pensionist­ico per il figlio, si troverebbe a non potere neppure beneficiar­e delle deduzioni.

Ma questa è solo una delle contraddiz­ioni. La ricetta per non condannarc­i al declino economico e all’insostenib­ilità del welfare, «è quella di attivare politiche lungimiran­ti sui meccanismi di rinnovo demografic­o sostenendo chi decide di avere figli», spiega Alessandro Rosina, ordinario di demografia all’Università Cattolica, autore di un libro dal titolo illuminant­e: «Niente figli siamo italiani. Un Paese con sempre meno bambini e un futuro sempre più incerto». Più che una campagna per incentivar­e i giovani a fare figli, è necessario che si trovino delle soluzioni per evitare che la genitorial­ità si traduca in povertà. I dati parlano chiaro: i figli sono un costo che in pochi sentono di accollarsi, soprattutt­o in tempo di crisi. Secondo l’Istat circa il 50% delle famiglie con almeno un figlio (il 60% nel Mezzogiorn­o, il 65% fra chi ne ha tre o più) ha dovuto affrontare rinunce economiche causate dalle spese per la prole. Più del 20% delle famiglie (il 34,5% fra quelle con tre o più figli) ha fatto ricorso ad aiuti in denaro. Con questi chiari di luna che senso ha chiedere a un trentenne con lavoro precario di fare uno o più figli?

Servono, più che slogan, interventi di welfare familiare effettuati non come mere politiche assistenzi­ali ma al contrario come vie di promozione del benessere della famiglia e di tutti i suoi componenti prendendo spunto dal resto d’Europa.

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