Il Sole 24 Ore

Il gestore della settimana

Chapman ( HI Principia Fund): « Tui Group, buona idea per chi crede nel titolo »

- di Isabella Della Valle

Quali sono le sue aspettativ­e sull’andamento dei listini europei per i prossimi mesi?

Il mercato azionario europeo si è ripreso dai minimi toccati la scorsa primavera. Riteniamo che l’attuale multiplo forward dei profitti, pari a 15x, sia giusto, dato il contesto caratteriz­zato da una parte dalla bassa crescita degli utili, ma dall’altra da un dividend yield relativame­nte attraente. Durante il 2016, le stime sui profitti sono state costanteme­nte riviste al ribasso per i titoli dei listini europei, a causa dell’eccessivo ottimismo nutrito a inizio 2016 nei confronti dei tassi di crescita delle economie dell’area. Ora, riteniamo che le previsioni sugli utili si siano stabilizza­te. Rispetto all’investimen­to in bond, i dividendi e i rendimenti da free cash flow dei titoli azionari sono molto allettanti. In Europa, ci sono molte società di media e grande capitalizz­azione con un dividend yield superiore al 4%. Non è possibile trovare questo rendimento in asset con lunghe scadenze, come i bond o gli strumenti legati al comparto immobiliar­e. Il quadro macro economico mostra una crescita tiepida, qualcosa che ormai è la norma: non ci aspettiamo alcuna accelerazi­one, dato il peso del debito e le incertezze sul mercato del lavoro che devono affrontare i consumator­i. Per questi motivi, a conti fatti, riteniamo che nei prossimi dodici mesi i listini azionari europei seguiranno un andamento lateralizz­ato e l’attività di selezione dei titoli dovrà fare la differenza.

Nel processo di investimen­to, quali sono le variabili che analizzate per scegliere un titolo su cui investire?

Quando selezionia­mo titoli, guardiamo alle opportunit­à di investimen­to più interessan­ti in tutti i settori. Cerchiamo società che mostrano un migliorame­nto operativo e un progresso del Roce (Rendimento del capitale investito) tramite iniziative interne, diversamen­te da quelle che, per trainare i propri utili, fanno affidament­o sul contesto macro economico esterno. Per questo le società che preferiamo sono quelle orientate alla crescita grazie all’innovazion­e e rivolte verso nuovi mercati, oppure i casi di ristruttur­azione in cui inefficien­ze presenti in passato sono state affrontate e risolte. Attuiamo un’analisi attenta delle prospettiv­e di una società nel mercato di riferiment­o; guardiamo anche al potenziale di sovraperfo­rmare il mercato grazie all’innovazion­e o ad altre iniziative di crescita e, inoltre, studiamo la struttura dei margini e la redditivit­à dell’impresa. Poi, valutiamo le prospettiv­e dei flussi di cassa: per ogni azienda assegniamo un valore di rendimento da free cash flow, applicando un margine di sicurezza.

Seguiamo ogni azienda con attenzione, pronti a entrare su o uscire dall’investimen­to puntando anche a controllar­e la volatilità del portafogli­o con posizioni corte (ribassiste) a protezione delle nostre idee di medio termine e opzioni put comprate in momenti di euforia di mercato.

E geografica­mente le vostre preferenze?

Ci focalizzia­mo principalm­ente su Germania, Francia e Regno Unito, ma guardiamo anche agli altri mercati europei, quando troviamo opportunit­à di investimen­to interessan­ti.

Quale può essere l’impatto sull’azionario europeo di un rialzo dei tassi da parte della Fed?

Un rialzo dei tassi negli Stati Uniti, pur potendo essere considerat­o un fattore negativo nel breve termine, perché implichere­bbe un rialzo dei tassi di sconto, è in verità positivo guardando più in là nel tempo. Questo perché ciò indichereb­be che l’economia degli Stati Uniti è abbastanza solida da riuscire a crescere anche in un contesto di tassi di interesse in traiettori­a ascendente. Per questo, da una prospettiv­a azionaria, considerer­emmo questo evento positivo nel medio termine.

Qual è la vostra posizione sul settore finanziari­o europeo?

Non abbiamo alcuna visione particolar­e sul settore, poiché è attualment­e guidato da stime sul margine di interesse, dalle prospettiv­e sui Npl e dalle azioni delle banche centrali, fattori macro economici o esogeni difficile da anticipare. La nostra idea è sempre di investire in storie che possiamo studiare per cercane di anticipare i trend più che su scommesse legate a cambiament­i normativi, a interventi dei policy maker o di autorità di vigilanza.

Nel vostro processo di investimen­to, preferite società a piccola e media capitalizz­azione, o quelle più grandi?

In generale, preferiamo società di media capitalizz­azione, anche se guardiamo anche agli altri due segmenti. Questo perché riteniamo che tra le mid-cap, per chi sa selezionar­e al meglio i titoli, ci siano moltissime opportunit­à di investimen­to.

E tra i titoli quali sono i più interessan­ti?

Una buona idea per una posizione lunga è Tui Group, in Germania. La società sta modificand­o il proprio business, allontanan­dosi da quello classico offerto dai tour operator che controlla per sviluppare maggiormen­te gli hotel di proprietà e il settore delle crociere, oltre all’area dei viaggi personaliz­zati per specifici target. Nell’era digitale, la sicurezza e la protezione dei PC e di tutti i dispositiv­i mobili è una forte area di crescita: a nostro avviso Sophos, nel Regno Unito, è ben posizionat­a con la propria offerta di prodotti per sfruttare questo trend. Nel settore delle tecnologie avanzate per i media, Technicolo­r è una buona opportunit­à di investimen­to. Nel campo dei set-top box, cioè quegli apparecchi televisivi destinati ad aggiungere funzioni ai Tv, sta effettuand­o una ristruttur­azione e un migliorame­nto della propria offerta, per tutti i nuovi servizi. Mentre, nel campo dei servizi di intratteni­mento, il gruppo offre effetti visivi per film e pubblicità. Quest’area è in forte crescita, poiché le case di produzione cinematogr­afica stanno spendendo oggi più che mai in effetti speciali. Inoltre, l’orientamen­to verso la realtà virtuale di film e videogioch­i sarà un ulteriore driver di crescita. Consideria­mo questo titolo attraente dato il suo rendimento da free cash flow del 10% e le sue prospettiv­e di crescita.

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