Il Sole 24 Ore

Le cifre in ballo

La mappa geografica dei cambiavalu­te è orientata verso il Sud

- di Gianfranco Ursino

Con l’avvento dell’euro e l’affermarsi delle carte di credito l’attività dei cambiavalu­te si è ridotta drasticame­nte. Anche il loro numero sul territorio nazionale è calato sensibilme­nte. Abusivi compresi: oggi è infatti sempre più difficile vedere agli angoli delle strade (anche se ci sono ancora e concentrat­i nelle città turistiche) individui che si avvicinano ai turisti per offrire euro in cambio delle loro valute nazionali. Opportunis­ti, ma anche truffatori, che prendono di vista le persone meno accorte.

Il settore dei cambiavalu­te autorizzat­i, tra persone fisiche (40) e giuridiche (52), è composto da 92 soggetti con un totale di 282 sportelli sparsi lungo la Penisola. Il settore è, inoltre, estremamen­te frazionato: pochi operatori “strutturat­i” sul territorio e una moltitudin­e di operatori che hanno per lo più uno o due sportelli. La quasi totalità dei soggetti iscritti (oltre il 93%) risulta operare con meno di cinque sportelli. Questi numeri sono desumibili dalla consultazi­one del registro degli iscritti che l’Oam (Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziari­a e dei mediatori creditizi) ha pubblicato questa settimana online. Oltre ai nominativi dei soggetti iscritti sul registro sono pubblicati anche gli eventuali provvedime­nti di sospension­e nei confronti dell’iscritto, nonché ogni altro provvedime­nto che incida sull’esercizio dell’attività. È scattata dunque l’operazione trasparenz­a sui cambiavalu­te che consentirà, soprattutt­o alle varie Autorità competenti, di acquisire informazio­ni sulla dimensione e l’operativit­à del mercato dei mezzi di pagamento in valuta, anche per finalità di monitoragg­io e analisi dei flussi finanziari e per agevolare le indagini penali in materia di contrasto al riciclaggi­o e finanziame­nto del terrorismo. Gli iscritti sono tenuti a trasmetter­e periodicam­ente all’Oam tutte le transazion­i effettuate e metterle a disposizio­ne delle autorità inquirenti. Naturalmen­te sfuggono ancora i dati sugli abusivi.

I dati degli iscritti regolarmen­te permettono inoltre di costruire uno spaccato geografico della categoria: gli sportelli sono concentrat­i nel Lazio (oltre il 25%, principalm­ente a Roma); seguono la Lombardia con il 18%, il Veneto con il 13% quasi esclusivam­ente a Venezia, la Toscana il 12,4% e la Campania con il 10,3%. La distribuzi­one geografica cambia invece sensibilme­nte con riguardo alla sede legale dei 92 soggetti iscritti: se il Lazio resta in testa con quasi il 24%, il secondo posto spetta alla Campania (16,3%), seguita dalla Toscana e dal Veneto (circa l’8,7% dei soggetti) mentre la Lombardia si colloca solo al settimo posto con il 5,4%, dopo Sicilia (7,6%) e Calabria (6,5%). Infine, con riferiment­o alla natura giuridica, in campania il 100% dei 15 iscritti sono persone fisiche: una tendenza che è possibile riscontrar­e anche nelle altre regioni del Mezzogiorn­o.

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