Le cifre in ballo
La mappa geografica dei cambiavalute è orientata verso il Sud
Con l’avvento dell’euro e l’affermarsi delle carte di credito l’attività dei cambiavalute si è ridotta drasticamente. Anche il loro numero sul territorio nazionale è calato sensibilmente. Abusivi compresi: oggi è infatti sempre più difficile vedere agli angoli delle strade (anche se ci sono ancora e concentrati nelle città turistiche) individui che si avvicinano ai turisti per offrire euro in cambio delle loro valute nazionali. Opportunisti, ma anche truffatori, che prendono di vista le persone meno accorte.
Il settore dei cambiavalute autorizzati, tra persone fisiche (40) e giuridiche (52), è composto da 92 soggetti con un totale di 282 sportelli sparsi lungo la Penisola. Il settore è, inoltre, estremamente frazionato: pochi operatori “strutturati” sul territorio e una moltitudine di operatori che hanno per lo più uno o due sportelli. La quasi totalità dei soggetti iscritti (oltre il 93%) risulta operare con meno di cinque sportelli. Questi numeri sono desumibili dalla consultazione del registro degli iscritti che l’Oam (Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi) ha pubblicato questa settimana online. Oltre ai nominativi dei soggetti iscritti sul registro sono pubblicati anche gli eventuali provvedimenti di sospensione nei confronti dell’iscritto, nonché ogni altro provvedimento che incida sull’esercizio dell’attività. È scattata dunque l’operazione trasparenza sui cambiavalute che consentirà, soprattutto alle varie Autorità competenti, di acquisire informazioni sulla dimensione e l’operatività del mercato dei mezzi di pagamento in valuta, anche per finalità di monitoraggio e analisi dei flussi finanziari e per agevolare le indagini penali in materia di contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Gli iscritti sono tenuti a trasmettere periodicamente all’Oam tutte le transazioni effettuate e metterle a disposizione delle autorità inquirenti. Naturalmente sfuggono ancora i dati sugli abusivi.
I dati degli iscritti regolarmente permettono inoltre di costruire uno spaccato geografico della categoria: gli sportelli sono concentrati nel Lazio (oltre il 25%, principalmente a Roma); seguono la Lombardia con il 18%, il Veneto con il 13% quasi esclusivamente a Venezia, la Toscana il 12,4% e la Campania con il 10,3%. La distribuzione geografica cambia invece sensibilmente con riguardo alla sede legale dei 92 soggetti iscritti: se il Lazio resta in testa con quasi il 24%, il secondo posto spetta alla Campania (16,3%), seguita dalla Toscana e dal Veneto (circa l’8,7% dei soggetti) mentre la Lombardia si colloca solo al settimo posto con il 5,4%, dopo Sicilia (7,6%) e Calabria (6,5%). Infine, con riferimento alla natura giuridica, in campania il 100% dei 15 iscritti sono persone fisiche: una tendenza che è possibile riscontrare anche nelle altre regioni del Mezzogiorno.