Due scenari per i bond
Gli effetti di una possibile inversione dei tassi d’interesse a cura
La tabella dei titoli più trattati nelle ultime due settimane, tra quelli negoziabili con importi di piccolo taglio, presenta una generalizzata lieve riduzione dei rendimenti effettivi a scadenza. In evidenza UniCredit con tre emissioni subordinate il cui spread si è notevolmente ridotto negli ultimi due mesi passando da valori tra 4.23% e 4.86% a valori compresi tra 3.23% e 3.38%. Gli spread forniscono una misura del rischio di un emittente a confronto col rischio espresso dallo Stato Italiano, con le obbligazioni subordinate che vi comprendono un ulteriore grado di rischio dovuto alla minor garanzia di rimborso ( vedi anche articolo in alto).
Dalla tabella a lato si osserva come lo spread dei titoli subordinati di Mediobanca (dal 2,33% al 2,78%) sono inferiori di quelli offerti da Unicredit, DeutscheBank (3,19%), UBI (3.61%) e Banco Popolare (4,38%). Il gruppo IntesaSanPaolo è presente con tre titoli senior (originariamente emessi da Comit e Mc.Lombardo) con spread intorno allo 0,75% ma attenzione alle loro durate molto lunghe (2027 e 2028) che comportano un altro rischio, misurato dalla duration, poiché tutte le emissioni non indicizzate sono reattive, nel bene e nel male, alla variazione dei tassi di mercato in modo proporzionale alla loro duration. Lo si vede dalle performance da un anno ad oggi che li ha decisamente premiati grazie alla discesa dei tassi ma l'eventuale inversione di tendenza produrrebbe la reazione contraria, come evidenziato nelle colonna delle performance previsionali a un anno.