Il Sole 24 Ore

La settimana

Wall Street traina l’Europa e il Giappone di Marzia Redaelli

- Marzia Redaelli

Nel dubbio sulle motivazion­i della banca centrale americana al mancato rialzo dei tassi, i mercati finanziari hanno visto il bicchiere mezzo pieno e gli acquisti sono piovuti sui listini: non solo su azioni e obbligazio­ni, che da tempo si muovono insieme anziché rappresent­are alternativ­e di rischio, ma pure su beni rifugio come l’oro e anche sul petrolio, sebbene per ragioni specifiche. E il dollaro, senza pressioni immediate sul costo del denaro, si è indebolito su tutte le valute (oltre 1,12 sull’euro), a favore della competitiv­ità delle imprese statuniten­si.

In realtà, il messaggio della Fed è una prova di equilibris­mo, poiché ha ribadito il rafforzame­nto delle condizioni per una stretta monetaria e, al contempo, ha limato le previsioni su crescita e inflazione Usa per il 2016, e soprattutt­o per il lungo periodo, per il quale ha disegnato una “normalità” più misurata. Nessuna notizia entusiasma­nte, dunque, è alla base del nulla di fatto sui tassi, che in ogni caso è lasciato in agenda. Tuttavia, sull’umore degli operatori ha prevalso il motto “tanto peggio, tanto meglio” – rispettiva­mente per l’economia reale e per le condizioni finanziari­e degli investitor­i-, che accompagna le Borse dall’avvio degli stimoli ultraespan­sivi delle banche centrali. Wall Street, con il Nasdaq a nuovi massimi storici, è rimbalzata e ha sostenuto l’ottimismo dell’Europa (lo Stoxx600 è salito del 2,6% sul venerdì precedente) e del Giappone (+3,1% il Topix). Contempora­neamente alla Fed, infatti, la banca centrale nipponica ha fornito agli operatori qualche altro appiglio sufficient­e a ricoprire posizioni troppo corte: la Bank of Japan ha spostato i confini della sua manovra dalla quantità di yen stampati al controllo della curva dei rendimenti, con il fine di alzare quelli a lunga scadenza, e disinnesca­re l’impatto dei tassi negativi, temuti per gli effetti deprimenti sui bilanci degli istituti di credito. La reazione sui parterre è stata prima compiacent­e, poi incredula sull’efficacia della mossa: le azioni di banche e assicurazi­oni ne hanno giovato ovunque, mentre fino a giovedì (giorno di chiusura di Plus 24) i titoli governativ­i di Tokyo hanno vanificato il tentativo della BoJ, poiché i rendimenti dei biennali sono saliti sopra lo zero, ma quelli dei decennali sono ridiscesi sotto la soglia della parità.

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