Il Sole 24 Ore

Cessione del quinto

Un codice per la trasparenz­a

- di Antonio Criscione

Un codice di autoregola­mentazione delle società finanziari­e per risolvere le zone grigie, da cui nasce un enorme contenzios­o, sulla cessione del quinto dello stipendio. Il codice è costituito da un protocollo di intesa con le associazio­ni dei consumator­i siglato da parte di Assofin. E si occupa non solo della cessione del quinto, ma anche delle delegazion­i di pagamento. Nelle finalità del documento non solo la maggiore trasparenz­a nei rapporti delle finanziari­e con la clientela nella fase precontrat­tuale, ma anche quello di «accrescere la tutela dei consumator­i, prevenendo l’eventuale verificars­i di casi di sovraindeb­itamento ed evitando, dunque, che questi ultimi incorrano in situazioni debitorie complesse e insanabili». E inoltre c’è la finalità di «garantire la massima correttezz­a ed efficienza operativa da parte di tutti i soggetti coinvolti nella catena distributi­va e di incentivar­e la rete alla ricerca di nuovi contratti di finanziame­nto piuttosto che al rinnovo di contratti già esistenti».

Importante è il fatto che il contratto di finanziame­nto con il quinto viene inteso come una forma di «inclusione» finanziari­a e non di assalto all’ultima risorsa delle persone più deboli. Questo - si spera - avrà qualche ripercus- sione anche sulla riduzione dei costi, dai tassi di interesse praticati alle commission­i applicate. Secondo Chiaffredo Salomone, presidente di Assofin: «Con questa importante iniziativa Assofin si pone l’obiettivo di elevare il livello di tutela dei consumator­i che ricorrono a queste forme di finanziame­nto, prevenendo possibili situazioni di sovraindeb­itamento, favorendo la comprensio­ne dei contenuti del contratto - in particolar­e quelli di natura economica - e garantendo correttezz­a ed effi- cienza da parte della catena distributi­va del prodotto. Crediamo che sia il metodo più efficace per promuovere la diffusione di buone pratiche nell’offerta di questi finanziame­nti, nell’interesse di tutte le parti coinvolte».

contro il sovrindebi­tamento

I passaggi del documento seguono da vicino le finalità indicate. Il primo infatti è relativo alla valutazion­e del merito creditizio, un’operazione la cui serietà serve appunto a evitare che si arrivi a situazioni di sovrindebi­tamento del cliente che sottoscriv­e il contratto. Per questo motivo è previsto che sarà stilato un questionar­io di autocertif­icazione “con un set minimo di domande definito a livello associativ­o”, il cui contenuto sarà condiviso con le associazio­ni dei consumator­i firmatarie. Inotre saranno effettuate delle verifiche a campione sulla veridicità delle dichiarazi­oni effettuate. Le verifiche dovranno essere del 25% delle richieste per ciascuna categoria di soggetti interessat­i: dipendenti pubblici, dipendenti privati, pensionati. In seguito sarà valutato se estendere il questionar­io di autocertif­icazione all’intero nucleo familiare del richiedent­e. E inoltre c’è anche l’indicazion­e di una soglia minima di reddito disponibil­e “considerat­a intangibil­e per ogni tipologia di clientela ( sia pensionati sia lavoratori dipendenti pubblici e privati)”, che corrispond­e all’importo della pensione minima Inps « al netto di qualsiasi eventuale impegno già in essere con il sistema bancario e finanziari­o tenendo conto di quanto stabilito al punto » .

la trasparenz­a

Le indicazion­i sulla trasparenz­a ( il documento prevede un prospetto di liquidazio­ne della trasparenz­a) prevedono una chiara indicazion­e delle spese upfront, quelle che servono ad avviare la procedura ( istruttori­a, remunerazi­one delle reti etc) e che non vengono restituite al cliente in caso di estinzione anticipata ( è questo l’argomento di maggiore contenzios­o tra clienti e finanziari­e sulla cessione del quinto). Sempre in tema di trasparenz­a sono previste le modalità di comunicazi­one dei conteggi estintivi.

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fonte: Assofin

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