Le tappe di una vicenda annosa
Dopo gli interventi di Bankitalia un nuovo passo per ridurre le liti
La cessione del quinto ha costituito negli ultimi tempi uno degli argomenti di maggiore scontro tra clienti ed istituti finanziari. Lo scorso anno, come più volte ricordato su queste pagine, su 13.575 ricorsi pervenuti all’Arbitro bancario finanziario più della metà, ben 7.410, riguardavano la cessione del quinto. In genere le controversie sorgono in fase di estinzione anticipata del finanziamento, a causa della scarsa chiarezza dell’indicazione delle spese addebitate al cliente. In generale la regola è che alcune spese sono pagate una volta per tutte nella fase iniziale della pratica e servono appunto per i costi della procedura e per la remunerazione delle reti ( si veda anche la scheda riportata in alto). Altre spese invece vanno rimborsate “pro quota” al cliente quando questo decide di estinguere anticipatamente il ricorso. L’estinzione anticipata in genere è legata più spesso a un rinnovo che alla chiusura della posizione debitoria da parte del cliente.
Un problema che si è posto, soprattutto in passato, è che nei contratti la scomposizione dei costi non è precisissima. Una situazione che si è trasformata in un boomerang per gli intermediari, perché quando non c’era chiarezza l’Abf ha deciso per l’inclusione di tutti i costi non meglio precisati tra quelli rimborsabili pro quota. Non è un caso quindi che il protocollo firmato da Assofin con le associazioni dei consumatori faccia chiarezza proprio su questi conti.
Sulla questione cessione del quinto, data anche la mole preoccupante di contenzioso (ma anche qualche incertezza interpretativa dell’Abf), Banca d’Italia è intervenuta più volte. Agli inizi di quest’anno con una nuova sollecitazione agli intermediari (negli anni passati, prima dell’istituzione dell’Abf ce n’erano già state due), forte però questa volta proprio di una serie di orientamenti condivisi dei vari collegi dell’Arbitro. Bankitalia aveva sollecitato gli intermediari a fare in modo che i loro uffici reclami fossero formati sugli orientamenti dei collegi dell’Abf e che di conseguenza accogliessero direttamente i reclami dei clienti che fossero andati nella direzione degli orientamenti consolidati. L’intervento però non si è limitato alla “missiva”, ma Bankitalia ha condotto numerosi incontri con gli intermediari per avviare la risoluzione di questi temi. Anche per evitare che il contenzioso relativo alla cessione del quinto monopolizzasse l’operatività dell’Arbitro.
La sigla del protocollo di Assofin con le associazioni dei consumatori ( si veda l’articolo in alto) è un altro passo avanti per stemperare il contenzioso. Non sarebbe male se alla trasparenza si accompagnasse una più efficiente collocazione di questi prodotti e una riduzione dei loro costi.
— An. Cr.