Il Sole 24 Ore

La beffa del crack Canavesio: bollo da pagare e dossier titoli sempre aperto

- Lettera firmata

Negli anni scorsi sono incappato nel crack dei fratelli Canavesio con la loro Sem, finanziari­a di partecipaz­ioni in liquidazio­ne. Ho ancora in carico i valori mobiliari sul mio conto titoli e la mia banca ad ora non mi sa dire come possa disfarmene o, quantomeno, cancellarl­e dal conto titoli. Potete darmi una dritta in modo tale, che in futuro, io possa chiudere il mio conto titoli?

«Massimo e Cesare Canavesio furono artefici negli anni ’80 di uno dei più fragorosi crack dell’atipico, costato 80 miliardi a 2.500 risparmiat­ori – spiega Giuseppe D’Orta, consulente Aduc –. La loro storia parte dall’Ifp, Istituto Finanziari­o Piemontese, passando per l’acquisto del Credito Milanese e del 40% di Norditalia Assicurazi­oni, scambiata al Terzo Mercato, comprata con il danaro raccolto da una rete di venditori tra 500 clienti dalla fiduciaria Fidelital, che rileva la Norditalia attraverso la Finanziari­a assicurati­va, di cui i sottoscrit­tori diventano azionisti. Il meccanismo viene subito replicato in grande con l’acquisto della Sem, finanziari­a genovese quotata, e della Nuova edificatri­ce, operazioni finanziate da risparmiat­ori ed anche da Cariplo, Popolare di Milano e Nuovo Banco Ambrosiano. Nel 1986 la Consob ed il Ministero dell’Industria ravvisano irregolari­tà nella gestione dei contratti e nell’impiego del denaro dei clienti, oltre che conflitti di interessi. Inoltre, il Comitato degli agenti di cambio valuta le azioni ordinarie Norditalia 650 lire, contro le 1.700 a cui vengono scambiate nel mercato ristretto. Inizia quindi la fuga dei clienti dalla Fidelital, che portano al crollo della piramide. Fidelital viene commissari­ata e messa in liquidazio­ne nel 1987. Il titolo Sem crolla vicino allo zero e viene escluso dal listino. Anche la capogruppo Ifp finisce male. I Canavesio vengono arrestati nel 1988 e condannati in via definitiva nel 1994 a due anni (Massimo) e un anno e quattro mesi (Cesare) con la condiziona­le».

Affinchè il lettore possa togliere i titoli dal dossier non restano che due vie. La prima è di cederli ad un terzo, evidenteme­nte con un problema determinaz­ione del prezzo tenuto altresì conto che dal differenzi­ale con il prezzo di acquisto/ carico emerge una minusvalen­za fiscale ai sensi del combianto disposto degli articoli 67 e 68 Tuir, perciò stesso sindacabil­e da parte dell’amministra­zione. La seconda - da verificare in via preliminar­e con l’intermedia­rio - se sia possibile effettuare il prelievo fisico dei titoli sottolinea­ndo che in tal caso l’intermedia­rio è tenuto a segnalare l’operazione all’amministra­zione. Per inciso la presenza di tali titoli sul dossier ne comporta il loro rilevo anche ai fini del pagamento dell’imposta di bollo.

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