Quel bond Bei che non stacca cedola a causa della deflazione
Il 15 aprile 2009 ho acquistato dalla mia banca l’obbligazione Bei 21 luglio 2016 lkd € ur ( codice XS0258132272). Alla scadenza del 22 luglio 2016 la banca ha provveduto al rimborso del solo valore nominale. Non mi è stata corrisposta nessuna cedola. Vorrei capire se il procedimento è corretto.
Il procedimento utilizzato dalla banca presso cui il lettore ha depositato l’emissione della Banca Europea degli Investimenti è corretto. «L’annuncio del collocamento dell’obbligazione venne comunicato il 22 giugno 2006 con data di regolamento il successivo 21 luglio – dettaglia Angelo Drusiani di Banca AlbertiniSyz –. Prezzo di emissione 100. Caratteristica fondamentale era il calcolo del valore futuro della cedola. Il dato veniva ottenuto calcolando la variazione del tasso d’inflazione anno su anno in ambito euro. Il riferimento era all’indice armonizzato dei prezzi al consumo rilevati da Eurostat. Per il primo anno, in ogni caso, venne fissato un flusso cedolare pari al 5% lordo». Dall’anno successivo la cedola avrebbe assunto un valore definito da una formula relativamente complessa. Essa prevedeva il prodotto tra 1,48 e il rapporto ottenuto da una frazione il cui numeratore era la differenza tra il livello dell’inflazione rilevata il terzo mese precedente la data d’inizio del godimento cedolare e quello rilevato quindici mesi prima, mentre il denominatore era il livello stesso dell’inflazione rilevata quindici mesi prima del godimento cedolare. Se il risultato di questo calcolo fosse stato negativo, la cedola sarebbe stata azzerata, come in effetti è avvenuto per il flusso d’interesse finale, negativamente condizionato dal forte calo del tasso d’inflazione in area euro. Nel corso degli anni, il livello massimo della cedola lorda fu del 4,85036 e quello minimo dello 0,93743, pagato il 21 luglio 2015, prima che la cedola successiva fosse pari a zero.