I dubbi sugli scenari di performance
guardato la disciplina degli scenari di performance e l’efficacia di taluni avvertimenti sui rischi di perdita: due misure di trasparenza, quindi. Per questo motivo faccio fatica a comprendere la posizione del Parlamento, di cui mi paiono evidenti, di contro, le ragioni squisitamente politiche. In ogni caso, la proposta della Commissione declina l’impostazione generale della regolamentazione di primo livello. Se il Parlamento la ritenesse inadeguata, dovrebbe modificare il regolamento, non limitarsi a respingere gli Rts.
Diceva che una delle critiche riguarda gli scenari di performance. Cosa ne pensa?
L’inclusione degli scenari di performance è oggettivamente un punto delicato nella disciplina di trasparenza. Da tempo se ne discute in molte sedi e anche in Italia, come è ben noto, sono state avanzate proposte i n tal senso, che non hanno, tuttavia, ottenuto seguito. I punti delicati sono due: da un lato, non è ancora del tutto risolto il problema sull’accuratezza dei modelli utilizzati per la determinazione delle performance future; dall’altro, esiste il rischio che l’indicazione degli scenari di performance possa essere interpretata come un impegno vincolante per gli emittenti, con la conseguente possibilità di contenziosi. Da questo punto di vista, l’opposizione degli intermediari finanziari ha una sua ragionevolezza. Personalmente, ho, peraltro, dubbi sull’adeguatezza della disciplina nel suo complesso: la trasparenza è certamente meglio dell’opacità, ma la tutela dell’investitore retail mi sembra passare molto più dalla responsabilizzazione degli intermediari che dalla trasparenza del prodotto. Gli investitori al dettaglio cercano, anzitutto, intermediari di cui potersi fidare per scelte di investimento che, nella grandissima parte dei casi, non sono in grado di gestire da soli.
Si può immaginare un’entrata in vigore della direttiva senza regole tecniche?
Credo sia ragionevole aspettarsi uno spostamento in avanti della data di entrata in vigore dell’intera disciplina sui Priips, come già accaduto per Mifid2 e Mifir. In tal modo, ci sarebbe il tempo per elaborare i nuovi Rts e per coordinare la disciplina con le nuove regole sui servizi di investimento. Per non dire che, senza un rinvio, l’industria finanziaria avrebbe dei tempi eccessivamente ridotti per adeguarsi alle nuove regole.
— An.Cr.