Consulenti finanziari in manovra
Adesso si attende dall’Anasf il nome del secondo vice-presidente dell’Organismo (Ocf )
Il cantiere della “Casa della Consulenza” è già aperto da mesi. Da quando la legge di Stabilità 2016 è stata varata nel dicembre scorso, al quartier generale del neonato Organismo dei consulenti finanziari (Ocf) — ex Apf —, in via Savoia a Roma, si lavora alacremente per studiare gli assetti organizzativi e la struttura di governance da adottare per accogliere sotto lo stesso “tetto” insieme ai consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede (promotori finanziari), anche i consulenti finanziari autonomi (indipendenti, senza legami di mandato con banche-reti) e le società di consulenza finanziaria (Scf).
In realtà, però, si tratta di lavori preparatori. Per poter operare a pieno regime occorre che siano eretti ancora alcuni pilastri normativo-regolamentari. Il lavoro dell’Ocf entrerà nel vivo solo quando il Mef emanerà i decreti ministeriali per ridefinire i requisiti professionali di iscrizione all’Albo e la Consob pubblicherà i regolamenti che ridefiniscono i criteri e i principi di operatività del nuovo organismo (dalla rappresentanza che le varie associazioni di categoria dovranno avere nell’Ocf all’aggiornamento professionale richiesto agli iscritti, le sanzioni, le cause di sospensione e radiazione). A quel punto ci saranno solo sei mesi di tempo per definire un protocollo di intesa con la Consob per stabilire le modalità operative e i tempi del trasferimento delle funzioni di vigilanza sugli iscritti in capo all’Ocf. Dovranno anche essere definite le modalità di presentazione delle istanze di iscrizione di diritto dei consulenti finanziari autonomi e delle società di consulenza, che in questi otto anni di attesa sono stati legittimati ad operare con ripetute proroghe. E solo quando sarà completato questo lungo iter la Consob potrà adottare la delibera di avvio dell’operatività del nuovo Organismo.
Nel frattempo per guadagnare tempo ed essere pronti a sedersi fin da subito al tavolo della Consob in settimana l’Ocf, ha fatto un altro passo in avanti. Per dare continuità all’attività dell’Organismo, senza entrare in regime di prorogatio, il 20 settembre scorso sono stati rinnovati gli organi associativi in scadenza di mandato, con la riconfermati del presidente, Carla Rabitti Bedogni.
Contestualmente l’Assemblea, in previsione dell’ampliamento delle funzioni attribuite all’Ocf, ha deliberato (nei limiti del possibile in attesa di conoscere i nuovi criteri di rappresentatività delle associazioni) delle modifiche statutarie, finalizzate a rafforzare ulteriormente la struttura organizzativa dell’Organismo prevedendo, tra l’altro, la figura di un secondo vice-presidente che sarà nominato in occasione della prossima seduta assembleare su proposta dell’Anasf, in rappresentanza degli iscritti abilitati all’offerta fuori sede.
All’altra poltrona di vice- presidente è stato confermato Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, al quale con molta probabilità sarà assegnata la delega all’organizzazione delle funzioni di vigilanza.
In attesa di proporre la nomina di un vice-presidente, l’Anasf ha confermato tutti i consiglieri uscenti. L’associazione dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede nei prossimi giorni, una volta trovato l’accordo sul nome da proporre nel giro di qualche settimana come secondo vice presidente dell’Ocf.
In quell’occasione ci sarà ancora la possibilità di muovere le pedine e cambiare eventualmente i consiglieri appena rieletti. Lo statuto dell’Ocf prevede infatti la possibilità per le associazioni di categoria di revocare in ogni momento i consiglieri designati. Un retro-front che n on è possibile fare con il presidente e i vice-presidenti perchè sono eletti su proposta delle associazioni, ma devono dare garanzia di autonomia e di indipendenza ed essere super partes.
Fra una settimana, il 30 settembre, scadrà anche la rilevazione in corso sul portale web dell’ Ocf per stimare quanti saranno nella fase di avvio del nuovo albo i potenziali consulenti finanziari autonomi e le Scf. Si tratta di un questionario a fini solo statistici aperto a tutti coloro che desiderano intraprendere la professione di consulente finanziario autonomo o che già svolgono attività di consulenza finanziaria in regime di proroga dal 2007. La partecipazione al sondaggio non costituisce in alcun modo domanda di iscrizione all’Albo e serve all’Ocf per scattare una fotografia di un settore che sino a oggi non si è potuto sviluppare e, quindi, confrontare con il mercato. Fino a settimana scorsa erano 330 questionari riferiti a 290 persone fisiche e 40 Scf. Nell’ambito delle persone giuridiche operano esponenti e collaboratori che con tutta probabilità portano a circa 500 il numero complessivo dei consulenti autonomi.
L’Ocf ha sempre dichiarato che la rilevazione è inoltre fondamentale per comprendere l’ordine di grandezza di quanti dovrebbero sostenere la prova valutativa di abilitazione alla professione e quanti potrebbero vantare i requisiti professionali per l’ingresso di diritto. Sulla base di queste informazioni l’Organismo avrebbe modo di dimensionare con tempestività attività, aule e impegni economici, una volta che si siederà al tavolo con la Consob.