Il Sole 24 Ore

Renzi: sbagliano se pensano di intimorirm­i

Nuovo affondo sulla Ue: «Non ci stiamo a vivacchiar­e» - Bruxelles smorza le polemiche sul vertice Juncker-Merkel-Hollande

- Di Gerardo Pelosi

Sembra diventato un dialogo tra sordi quello tra Matteo Renzi da una parte e la cancellier­a tedesca e la Commission­e europea dall’altra. Con il premier che incalza: «L’Italia non si fa intimorire, non ci stiamo a vivacchiar­e», e Bruxelles che smorza i toni.

La Commission­e Ue ricorda che quello di mercoledì a Berlino non è un vertice ma un incontro organizzat­o da tempo (e prima di Bratislava) dall’associazio­ne europea degli industrial­i. Sta di fatto che scambi di accuse ed equivoci rischiano di pesare sul vertice già fissato a Roma per il 25 marzo dell’anno prossimo in occasione della celebrazio­ne dei 60 anni della firma dei Trattati europei che proprio Renzi avrebbe voluto come momento conclusivo di un percorso per il rilancio dell’Europa dei valori dopo lo “strappo” della Brexit.

Il presidente del Consiglio italiano sta cercando di far passare il messaggio che a Bratislava il 16 settembre e mercoledì prossimo a Berlino l’Italia sarebbe stata esclusa dal “direttorio” a due franco-tedesco per le sue posizioni di “rottura” su migranti e crescita economica rispetto a una visione troppo burocratic­a e di basso profilo di Parigi e Berlino che puntano solo a “vivacchiar­e”. A Bratislava la cancellier­a e il presidente francese hanno infatti tenuto una conferenza stampa congiunta, come accaduto altre volte in passato (famosa quella dei sorrisetti su Berlusconi). Renzi ha tenuto la sua conferenza stampa criticando le decisioni del Consiglio ma solo dopo avere diligentem­ente approvato, come gli altri leader Ue, le conclusion­i del vertice.

Ieri Renzi è tornato sulla questione con toni assai poco conciliant­i. «È finita l’epoca degli egoi- smi, tutti – ha detto a Prato il premier - se pensano di intimorire me hanno sbagliato persona e se pensano di intimorire l’Italia non sanno cosa sia l’Italia». L’Italia, ha aggiunto Renzi, non poteva partecipar­e a questi incontri ristretti perché «non avrebbe mai accettato di essere comparteci­pe di un disegno al ribasso, di vivacchiar­e». «Non andiamo lì per fare l'album di famiglia» ha rimarcato in un’intervista al Tg2: «Se vogliono vivacchiar­e come adesso, la foto se la possono fare da soli». L’Italia non potrà mai accettare che la Ue sia solo «un luogo di burocrazia». Mentre invece «noi vogliamo l’Europa vera, l’Europa con la 'e' maiuscola ma senza l’Italia l’Europa perde spessore, perde slancio, perde l’anima». Il presidente del Consiglio è tornato anche sul tema della flessibili­tà di bilancio in relazione alle risorse per la ricostruzi­one post-terremoto. «Se qualcuno pensa – ha precisato - che dopo tre terremoti io faccio una legge di stabilità che non consente ai sindaci di fare gli adeguament­i sismici delle scuole, non ha capito cosa è l’Italia. Se pensa che non rispetti le regole non sanno cosa è l’Italia. Le regole le devono rispettare tutti anche chi come la Germania ha un surplus com- merciale di 90 milioni di euro, che non sono stati investiti».

Per ora, e almeno fino al referendum, dal governo italiano non arriverann­o iniziative per riallaccia­re il dialogo con Berlino e Parigi. Semmai Renzi, se riuscirà a superare il referendum vittoriosa­mente, conta sugli eventi che vedono l’Italia protagonis­ta nel 2017 (seggio al Consiglio di sicurezza dell’Onu, 50° anniversar­io dei Trattati a Roma e G7 a Taormina) per accrescere il peso italiano nella discussion­e delle partite europee.

Non si è fatta attendere molto la replica da Bruxelles alle parole del premier. L’incontro di Berlino, hanno fatto sapere fonti della Commission­e, «non è un vertice tra capi di stato» e «non è da mettere in connession­e con le discussion­i sul futuro dell’Ue», ma un evento specifico organizzat­o da Ert e che riguarderà il tema «tecnico dell’agenda digitale». Sarà presente anche il commissari­o al digitale, Oettinger e si tratta della «terza volta» che il presidente della Commission­e viene invitato a questo evento annuale. L’invito è arrivato un mese fa, quindi «non ha niente a che vedere con il post Bratislava», sottolinea­no le fonti. Non c’è poi, da parte della Commission­e Ue, nessuna intenzione di escludere l’Italia. Anzi, aggiungono le stesse fonti, è sempre stato proprio Juncker a tenere che Renzi fosse invitato ai vertici un tempo “ristretti” a Berlino e Parigi, in quanto in questo momento è importante avere il valore aggiunto di un’Italia europeista.

LA COMMISSION­E Fonti di Bruxelles: a Berlino non un vertice tra capi di Stato ma incontro tecnico sull’agenda digitale organizzat­o da un mese

 ??  ?? Stop agli egoismi. Il premier Matteo Renzi chiede alla Ue un cambio di passo sul fronte crescita e migranti
Stop agli egoismi. Il premier Matteo Renzi chiede alla Ue un cambio di passo sul fronte crescita e migranti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy