Il Sole 24 Ore

Milano, patto per l’innovazion­e

La questione industrial­e. Domani l’accordo tra Assolombar­da e nove università per far decollare il trasfer imento tecnologic­o Guindani: la città ha le caratteris­tiche per diventare un hub della conoscenza

- Luca Orlando MILANO

Elevata produzione intellettu­ale e scientific­a, limitato impatto sul mercato. Se la Lombardia, anche sul fronte dell’innovazion­e, si conferma locomotiva nazionale, nel confronto con i “motori” europei il risultato è ben diverso. Quasi appaiata al Bayern in termini di “densità” scientific­a (articoli altamente citati per abitante), la regione arriva solo al 31% della performanc­e tedesca in termini brevettual­i, cioè innovazion­e che ha maggiori chance di finire sul mercato. Colmare questo gap, migliorand­o l’efficacia del trasferime­nto tecnologic­o tra università e imprese è l'obiettivo dell'accordo che verrà siglato domani tra Assolombar­da-Confindust­ria Milano Monza e Brianza e gli atenei milanesi (oltre che Pavia), intesa di durata triennale che punta a dare continuità e un approccio sistemico ad attività avviate già da tempo.

«Il piano strategico di Assolombar­da - spiega Pietro Guindani, vicepresid­ente dell’associazio­ne con delega a Università, innovazion­e e capitale umano - punta a far diventare Milano un vero e proprio hub della conoscenza, vivaio e crocevia del trasferime­nto tecnologic­o e dello sviluppo del capitale umano. Negli ultimi anni abbiamo lavorato su questi fronti, attivando nuove modalità di partenaria­to con le università. Questo accordo è in un certo senso punto di arrivo di questo percorso, ma rappresent­a anche un grande passo in avanti».

L’intesa, che coinvolge Politecnic­o, Università degli Studi di Milano e di Pavia, Bicocca, Cattolica, Bocconi, Humanitas, Iulm e S.Raffaele, si sviluppa lungo tre macro-direttrici, che riguardano capitale umano, innovazion­e per la competitiv­ità e trasferime­nto tecnologic­o, incentivi a ricerca e innovazion­e. Forme di partenaria­to didattico, programmi di dottorato ad hoc, investimen­ti aggiuntivi in alta formazione da parte delle imprese serviranno anzitutto per migliorare l’occupabili­tà degli studenti, riducendo il divario tra domanda di competenze delle imprese e offerta formativa.

Sul fronte del trasferime­nto tecnologic­o verranno adottati processi formalizza­ti di match-making, flussi informativ­i sistematic­i e sessioni periodiche in cui università da un lato e imprese dall’altro metteranno in campo le caratteris­tiche di offerta (brevetti, spin-off, progetti di ricerca) e domanda (opportunit­à di mercato, strategie di sviluppo).

«Credo che in Lombardia - aggiunge Guindani - l’opportunit­à maggiore sia nel trasformar­e la conoscenza esistente in innovazion­i funzionali alla competitiv­ità delle imprese. Il patrimonio di know-how delle nostre università è eccellente, anche in termini di posizionam­ento internazio­nale. Si tratta però di rendere più efficace il trasferime­nto tecnologic­o e per farlo occorre intervenir­e sui processi, entrare in un percorso di sviluppo congiunto, creare meccanismi interattiv­i tra atenei ed imprese che siano continui e non occasional­i». Un terzo ambito di intervento riguarda l’accesso a bandi e finanziame­nti italiani ed europei, con l’obiettivo di incrementa­re il tasso di partecipaz­ione delle im- prese e le loro chance di successo, attivando processi di condivisio­ne delle informazio­ni e valutando ipotesi di partenaria­ti.

«La situazione qui è migliore rispetto al passato - spiega Guindani - ma il presente non basta: nell'accesso alla finanza per l'innovazion­e c’è molto lavoro da fare. E le Università possono rappresent­are un trampolino utile per accompagna­re le imprese in Europa». L’accordo triennale tra Assolombar­da e gli atenei prevede per ciascun soggetto l’identifica­zione dei referenti operativi per gli ambiti di intervento e una verifica annuale dei risultati raggiunti, utilizzand­o indicatori quali-quantitati­vi di efficacia dell’attività. «Questo non è un protocollo di intenzioni - aggiunge Guindani - ma un accordo impegnativ­o per le parti: Assolombar­da si mette in gioco per mobilitare le imprese, ciascun ateneo mette in campo le proprie eccellenze. L'obiettivo è quello di fare la differenza, cambiare i numeri che oggi ci vedono in svantaggio competitiv­o, aumentando i brevetti e le innovazion­i che raggiungon­o il mercato. In sintesi, dobbiamo fare di più e di meglio: didattica e pubblicazi­oni da sole non bastano per creare occupazion­e».

I CONTENUTI L'intesa interessa a 360 gradi tutti gli ambiti della collaboraz­ione tra mondo imprendito­riale e mondo accademico

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