La moda traina l’export di occhiali Rallentano gli Usa
Made in Italy. Dati Anfao sul 1° semestre
Rallenta la corsa dell’export dell’occhialeria italiana, ma non si ferma. E confrontando i dati con quelli del sistema moda nel suo complesso, l’andamento del settore appare ancora più positivo. Nel 2015 la crescita dell’occhialeria era stata del 12,5% a 3,566 miliardi, trainata dalle esportazioni (+12,3%), che valgono 3,442 miliardi e assorbono oltre il 96% della produzione.
Nessun altro comparto del sistema moda è tanto orientato all’export e nessun altro comparto è cresciuto a due cifre nello scorso anno: il fatturato dell’industria della moda era salito del 2,4% a 82,4 miliardi (+3,1% per l’export) e per il 2016 si prevede un +1,4% (+1,5% per l’export). Per il fatturato la crescita dell’occhialeria è quindi ben maggiore: sei volte tanto nel 2015 e circa tre volte tanto nel 2016. Quadro simile sull’export: l’occhialeria ha esportato – in percentuale – quattro volte di più dell’industria della moda nel 2015 e tre volte di più nel 2016, stando ai dati del primo semestre, appena annunciati dall’associazione di settore Anfao. L’andamento del periodo gennaio-giugno ha risentito fortemente dell’incerto scenario economico-finanziario e politico internazionale: l’export è cresciuto “solo” del 4,6%.
«I dati restano positivi ma sono lontani dai risultati record delle esportazioni a cui ci eravamo abituati negli ultimi due anni – conferma Cirillo Marcolin, presidente di Anfao –. Sul secondo semestre peseranno le revisioni al ribasso dei tassi di crescita fatte da molti Paesi e non dobbiamo sottovalutare le paure legate al terrorismo, il calo dei flussi turistici e i molti appuntamenti elettorali dagli esiti incerti, come quello dell’8 no- vembre per eleggere il nuovo presidente americano».
Le buone notizie vengono dal mercato interno: i dati di sell in nei negozi di occhiali sono cresciuti del 6% per gli occhiali da sole e del 7% per quelli da vista. Rallentano invece gli Stati Uniti, da sempre primo mercato di riferimento per il settore con una quota di circa il 25%: nel primo semestre l’export è aumentato del 3,4%, mentre nel 2015 la crescita era stata del 22,8%.
Il boom dell’export di occhiali italiani degli ultimi anni è legato a doppio filo con la moda: non esiste brand globale che non abbia una linea di occhiali, considerati un vero e proprio accessorio moda. I produttori migliori per il medio e alto di gamma sono tutti in Italia, cresciuti attorno a Luxottica, che è leader mondiale del settore. Gli occhiali rappresentano un “punto di ingresso” nell’universo di un brand, con un prezzo molto inferiore a una borsa, ad esempio. Due i recenti accordi che sottolineano il legame con la moda: il gruppo Max Mara ha appena rinnovato la licenza con Safilo fino al 2023, Moncler ha presentato pochi giorni fa una capsule con Marcolin.
Quanto alla ripresa del mercato italiano, una conferma viene dallo storico marchio francese Vuarnet, che ha annunciato un accordo con il team di Umberto Valentini, specializzato nel lancio di nuovi brand in Italia, per potenziare la distribuzione nel nostro Paese. Marcolin resta ottimista: «Nel mondo stanno aumentando rapidamente i consumatori sofisticati, che cercano un prodotto proprio perché è italiano e sono disposti a pagarne il valore aggiunto».