Tomas Maier e i giovani
Uscita di gruppo al termine della sfilata Bottega Veneta con il direttore creativo Tomas Maier seguito dai giovani del suo team, felici di raccogliere l’applauso nella cornice dell’Accademia di Brera. Accademia di cui il brand del gruppo Kering sostiene il programma formativo 2016/2017, con l’istituzione di borse di studio per i suoi studenti per «incoraggiare la creatività delle generazioni future». ruota, toccati dalla sapienza artigianale di Bottega Veneta, e da un lavoro stilistico sottile ma determinante. La poesia della materia e delle proporzioni intriga l’occhio, ma sedurrà poi solo il tatto delle privilegiate che questi abiti potranno permetterseli. In questo rifiuto di dichiarare tutto e subito, così brutale e così contemporaneo, sta il motivo del successo duraturo del marchio, capace di porsi al di sopra delle mode senza rinunciare a essere di moda.
Anche Rodolfo Paglialunga, da Jil Sander, riflette su una idea cinematografica di eleganza, ma lo fa alzando metaforicamente il volume, ovvero esagerando e distorcendo le proporzioni. Sono le spalle, squadrate, enormi e mascoline, a colpire, perchè cosí decise non le si vedeva dagli anni Ottanta. Agli anni Ottanta fanno pensare - in maniera a tratti didascalica - anche i fitti plissè, tondi come piaceva a Krizia o angolosi come quelli di Miyake. La sintesi, però, è personale. La silhouette è fluida, languida, e il dialogo tra maschile e femminile, codice della maison, viene letto con sottigliezza e sensibilità, e un disequilibrio nuovo.
Sono eleganti, con una civetteria anni cinquanta e una irriverenza di oggi, le signorine cotonate di Antonio Mar-