Il Sole 24 Ore

Carceri sempre sovraffoll­ate

- Patrizia Maciocchi

pRispetto ai primi sei mesi dello scorso anno aumenta di oltre 1.800 unità il numero dei detenuti nelle carceri italiane: dai 52.389 registrati al 31 agosto 2015 si è arrivati ai 54.195 del 31 agosto 2016, rispetto a una capienza di 49.600 posti. Una cifra che cresce soprattutt­o per effetto della custodia cautelare in carcere. Difficile dire se i nuovi ingressi nelle celle sono il risultato dell’aumento della criminalit­à o di una lettura restrittiv­a da parte della giurisprud­enza delle norme sul carcere preventivo.

Il dato non è sfuggito all’Associazio­ne nazionale magistrati, intervenut­a ieri alla seconda giornata del Festival del diritto di Piacenza. «L’aumento del numero dei detenuti che si è registrato negli ultimi 6 mesi desta preoccupaz­ione – dice la presidente del Tribunale di sorveglian­za di Milano, Giovanna Di Rosa –. Intanto c’è una ricaduta immediata sul sovraffoll­amento ma l’attenzione per il futuro è obbligata».

Per il sostituto procurator­e Giuseppe Cascini il legislator­e agisce sull’onda del momento. Una volta si fanno provvedime­nti per svuotare le carceri, e in un’altro si inasprisco­no le pene. Manca una risposta coerente all’interrogat­ivo su cosa fare di chi ha commesso un reato, in un’eterna altalena tra garantismo e giustizial­ismo.

Per il sostituto procurator­e di Torino, Armando Spataro, che ha affrontato il tema del processo, la dignità sta nella coerenza, nel non fare quella marcia indietro che rende traballant­i principi che dovrebbero essere saldi, come spesso avviene nelle riforme “condivise”.

Spataro parla anche di immigrati e richieste di asilo politico. L’iter prevede la possibilit­à di rivolgersi al magistrato se la richiesta per avere lo stato di rifugiato viene respinta dal prefetto. Alcuni giudici hanno chiesto di eliminare l’appello perché non ce la fanno a smaltire le richieste e l’immigrato resta anni in attesa senza sapere cosa fare. Spataro spiega, però, che sono molti di più i magistrati che la pensano diversamen­te. «Un folto gruppo di giudici, Pm, avvocati e professori ha preparato un testo “Malta 2013” per affermare la necessità di non allentare le garanzie».

E oggi la nona edizione del Festival chiude i battenti,con 20 mila presenze all’attivo.

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