Il Sole 24 Ore

Un perdente necessario

- Roberto Casati

Lui. Ci sono due tipi di persone: le persone oneste, e quelle che dicono di esserlo. Io sono una persona onesta! Lei. E bravo! Hai appena esemplific­ato un « perdente » . Lui. Un « perdente » ? E che cosa sarebbe? Lei. È una formulazio­ne linguistic­a che viene interpreta­ta obbligator­iamente come quello che non vorresti dire. Al gioco della comprensio­ne, perdi sempre. Lui. In che senso, perdo sempre? Lei. Nel senso che, per come hai presentato le cose, tu risulti non essere onesto. Hai detto di essere onesto, ma l’hai detto in un contesto in cui dirlo era opposto a esserlo. E quindi hai perso: tu dici soltanto di essere onesto, mica lo sei. Lui. Mi stai offendendo. Lei. Ma neanche per sogno: seguo la logica e la pragmatica delle tue affermazio­ni. So benissimo che sei onesto, il tuo comportame­nto esemplare lo mostra in ogni circostanz­a.

Lui. Ma quale altro modo ho di dire che sono onesto – se voglio dirlo e non soltanto mostrarlo – se non dicendolo?

Lei. Basta che tu lo dica, ma senza inserire la tua affermazio­ne in un contesto come quello con cui hai aperto la nostra conversazi­one, perché in tal caso finisce che generi un «perdente».

Lui. Ma io volevo anche dire che ci sono due tipi di persone, ovvero chi si riempie la bocca di dichiarazi­oni altisonant­i e chi invece non perde tempo in tante belle parole e le cose le fa per davvero.

Lei. Liberissim­o di dirlo, e infatti ab- biamo capito tutti che era questo che intendevi.

Lui. E volevo anche caratteriz­zarmi come una persona del secondo tipo.

Lei. E così hai fatto, ma inevitabil­mente hai generato il « perdente » . E hai perso, perché non è quello che abbiamo capito!

Lui. Quindi non posso esprimere i miei due pensieri insieme! Stai dicendo che ci sono delle cose che non posso dire, o che non ha senso dire?

Lei. No, puoi dirle e ha senso dirle. Ma devi aiutare chi ti ascolta a fare le inferenze giuste, non rinchiuder­ti in una gabbia logi- ca dalla quale poi fai fatica a liberarti ( se mai ci riesci). Lui. La logica è veramente una gabbia.

Ficcanaso (come al solito, passava di lì). Ma niente affatto! La logica impedisce di fare passi falsi, a meno che uno non la usi male. Ma non è solo un limite, permette anche di fare passi adeguati, posto che uno la sappia usare bene. Lui. Mi faccia un esempio.

Ficcanaso. Mediti su questa frase: Ci sono due tipi di persone: quelle che capiscono un’informazio­ne incompleta.

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