Georgia, Paese della fede
ccompagnato dal motto «Pax vobis», scritto in latino e in georgiano, Papa Francesco arriverà il 30 settembre a Tbilisi in Georgia, un viaggio per valorizzare le antiche radici cristiane dell’area caucasica. Il 2 ottobre passerà in Azerbaigian per incontrare la comunità musulmana. Il viaggio apostolico segue la recente visita in Armenia e si innesta nello storico abbraccio con il patriarca di Mosca Kirill, avvenuto all’aeroporto di Cuba il 12 febbraio. Erano secoli, precisamente dallo scisma del 1054, che la Chiesa di Roma e quella ortodossa russa non si parlavano. «Camminiamo insieme, siamo fratelli» è stata l’esortazione di Bergoglio mentre sottoscriveva, insieme al primate russo, l’impegno a lavorare per la pace in Siria e Iraq e a difendere la famiglia «fondata sul matrimonio uomo-donna». In Georgia si compirà un’ulteriore tappa della collaborazione tra cattolici e ortodossi, riprendendo una tra- dizione preziosa che ha caratterizzato i rapporti tra Roma, Bisanzio e la Georgia fino alla rottura dell’XI secolo. La Georgia si presenta come Chiesa apostolica perché qui ha predicato il Vangelo l’apostolo Andrea; è il primo Paese che nel 327, poco dopo l’editto di Costantino, si converte e si proclama cristiano grazie a santa Nino, una schiava presente alla corte reale; vescovi georgiani avevano partecipato al primo Concilio di Nicea (325) contribuendo alla definizione del Credo e saranno attivi al Concilio di Calcedonia (451) dove fu condannato il monofisismo. Una Chiesa, insomma, protagonista e non marginale. Ed è il suo monachesimo, molto legato alla Palestina, a imprimere una forte accelerazione religiosa, teologica e culturale nel paese e nell'area circostante concepita come terra di missione in cui edificare monasteri georgiani dediti alla predicazione e specializzati nella traduzione dei testi sacri e dei Padri.
Poco dopo il Mille, re Davide IV il Costruttore, persegue e realizza il sogno di creare in Georgia, precisamente a Gelati, una nuova Atene e una nuova Gerusalemme. Un luogo dove i monaci e i migliori intellettuali del tempo coltivassero le scienze, la filosofia, l’arte. Sorgono complessi architettonici e chiese originali per impostazione, al punto da parlare di stile georgiano. Le verità della fede sono affidate al rigore e alla bellezza di cicli pittorici che parlano ai fedeli. Paese di innumerevoli invasioni e di continue dominazioni, ha sempre conservato la fede cristiana a costo di affrontare il martirio come è avvenuto anche nel Novecento durante il regime sovietico.
Un prezioso strumento, appena edito, per comprendere le ragioni del viaggio di Papa Francesco e la ricchezza della tradizione ortotossa è il volume curato dalla famosa archeologa americana Marilyn Kelly-Buccellati: «Georgia. Paese d’oro e di fede» i cui contenuti hanno ispirato e accompagnato un’ampia mostra al Meeting di Rimini. Professoressa emerita della California State University di Los Angeles, a lei si devono importanti scoperte, insieme al marito Giorgio Buccellati, in Iraq, Siria, Turchia. Oggi è impegnata in scavi proprio in Georgia. Dalla passione per questo Paese è nato il volume con approfonditi saggi di studiosi georgiani e di due docenti dell’Università Cattolica di Milano, Marco Rossi e Alessandro Rovetta. Scrive Marilyn Kelly: «La Georgia appare come un modello esemplare di una comunità umana che si mantiene integra nel tempo. Da un lato, il senso di identità affonda le radici in un ricchissimo humus naturale e spirituale. Dall’altro, questa stessa identità si rafforza nel confronto con l’altro, nutrendosi nella pace e potenziandosi nel conflitto». Le antiche radici culturali comuni ai regni mesopotamici, le relazioni con la civiltà greca - che ha ambientato nella Colchide il mito degli Argonauti e del Vello d’oro e sui monti del Caucaso quello di Prometeo - e la conversione al Cristianesimo fanno della Georgia un mondo tutto da scoprire con profonde connessioni a Est e a Ovest. Una nazione-ponte sotto molti fronti: ruolo che potrebbe ancora svolgere.
Marilyn Kelly-Buccellati, Georgia. Paese d’oro e di fede, Società editrice Fiorentina, Firenze, pagg. 128, € 15
Da ricordare: Luciano Vaccaro (a cura di), Da Costantinopoli al Caucaso. Imperi e popoli tra Cristianesimo e Islam, Libreria editrice Vaticana e Fondazione Ambrosiana Paolo VI, pagg. 472, € 35