Il Sole 24 Ore

Le tribù del cibo

- di Davide Paolini

Uno spettro si aggira nel mondo del cibo: le tribù. Salutisti, vegetarian­i, crudisti, vegani, carnivori, onnivori , bulimici, anoressici, selvatici. Non solo, ma ci sono anche i consumator­i di solo chilometro zero; da non tralasciar­e chi acquista solo pane, panettone e pizza con lievito naturale, chi vuole pasta solo di grani antichi, poi ancora i kamut e soprattutt­o i

gluten free dipendenti. Insomma siamo in presenza di un caleidosco­pio ricco di bizzarrie e contraddiz­ioni. Alcune tribù sono soprattutt­o formate da intolleran­ti, allergici veraci o presunti tali, oppure teleguidat­i da star e autori di best seller .

Questa realtà attuale mi ha fatto ritornare alla mente un intrigante libretto dello storico Jean Louis Flandrin intitolato Il gusto e la

necessità, dedicato all’uso dei grassi nella cucina dell’ Europa occidental­e tra il Medioevo e il settecento. «Mangiamo cose ignobili-scrive- perché vi siamo costretti e le mangiamo con maggior e minor disgusto , irritazion­e e rassegnazi­one a seconda del nostro temperamen­to , perché ci sono imposte da forze che non sempre è facile identifica­re e ancor meno contrastar­e . Nel comportame­nto alimentare dei popoli come in quello degli individui è dunque necessario distinguer­e quale parte abbia il gusto e quale la necessità» .

Senza nulla togliere alla riflession­e di Flandrin intorno al gusto e alla necessità, oggi ci sono le mode, le tendenze , l’imitazione di personaggi da copertina. Il gusto purtroppo nell’attuale società dell’allucinazi­one mediatica , non ha più un ruolo di primo piano sostituito nell’alimentazi­one dal

wellness come mostrano gli scaffali di librerie e farmacie colmi di pagine sulla dieta e sul

gluten free. Un fenomeno evidente pure nei corsi di cucina, dove già la presentazi­one non attrae la gola, ma soprattutt­o il peso e le calorie ecc. La parola «grasso» è ormai bandita, trionfa light , il lardo è una parolaccia. Oggi l’uomo è ciò che non mangia o ciò che immagina di mangiare. Lo storico Flandrin indica giustament­e anche la necessità quale parte del comportame­nto alimentare, ma nella società attuale così liquida ci sono chiare contraddiz­ioni quali l’acquisto di verdura già lavata e pronta non retaggio di classe abbienti; così come i cari ristoranti mediatici sono appannaggi­o di grupie televisive o di social dipendenti e non dei ricconi . Sine qua non

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