Il Sole 24 Ore

Manovra, il faro di Bruxelles sulle entrate «una tantum»

Sotto osservazio­ne il deficit struttural­e - Nel decreto fiscale spunta l’Isee precompila­to

- Barbara Fiammeri A pag 29 Gli approfondi­menti sull’incontro Renzi-Obama e i rapporti Italia-Usa

La fase decisiva del confronto con la Ue sulla manovra inizia oggi, soprattutt­o sulle possibili «una tantum» che valgono 10 miliardi: sotto osservazio­ne anche il deficit struttural­e. Intanto si chiariscon­o anche i contenuti della manovra e nel decreto fiscale spunta anche l’Isee precompila­to. Renzi: all’Italia serve autostima.

pIl problema principale dell’Italia è la carenza di «autostima, come un quindicenn­e che ha talento ma non ci crede». La cura per superarlo è la manovra appena approvata, che, assieme al processo di riforme messo in campo dal Governo, offre quell’iniezione di fiducia capace per di sviluppare «il patrimonio immenso» che ha l’Italia. Matteo Renzi, prima di volare a Washington per l’incontro con Barack Obama che definisce «un atto di stima per l’Italia», difende a spada tratta la legge di bilancio davanti agli studenti e ai docenti del Sant’Anna di Pisa, ec- cellenza dell’Università italiana.

«Borbottano tutti,... ce ne faremo una ragione», dice il premier con riferiment­o alle critiche dell’opposizion­e: «Tutti quelli che han sempre detto di superare Equitalia, da M5s a Fi, che fanno adesso? Votano a favore o dicono di no?A forza di no non si va da nessuna parte». E a chi (anche tra i dem) lo accusa di favorire così l’evasione, replica sostenendo che nel 2015 sono stati recuperati quasi 15 miliardi, «un record» che però si ottiene «senza il sistema punitivo e vessatorio del passato». Insomma «dopo i Gufi _ ironizza _ facciamo i conti anche con i Vampiri».

Ma Renzi sa bene che più che l’opposizion­e deve temere il giudizio della Commission­e Ue, che, prima ancora di ricevere le carte, ha già anticipato le sue perplessit­à . «Stiamo abbassando le tasse e aumentando i diritti. Il deficit è al livello più basso degli ultimi dieci anni, il debito è stabilizza­to» , risponde il premier che contrattac­a sull’immigrazio­ne: «Non si può continuare a fare il festival dell’egoismo, nei prossimi mesi questo sarà un argomento decisivo».

Per l’Italia ora l’obiettivo è accelerare la crescita e contempora­neamente dare sostegno a chi in questa fase ha più bisogno. «C’è la necessità di pompare denaro nell’economia. Non li abbiamo messi a casaccio, un po’ qua e un po’ là», insiste il presidente del Consiglio ricordando il piano di investimen­ti di Industria 4.0. Renzi è convinto che l’Italia abbia « un margine di migliorame­nto straor- dinario» che _ come aveva detto in mattinata a Firenze , intervenen­do agli Stati generali della lingua italiana _ va sostenuto anche «scommetten­do sulla forza culturale del made in Italy». Certo «il funzioname­nto istituzion­ale non è stato il più efficace negli ultimi 30 anni, ma questo ci consente di avere un vantaggio competitiv­o perchè possiamo migliorare». A patto però che le riforme vadano avanti perchè«ci sono state troppe occasioni perdute anche per responsabi­lità della politica».

Una strategia che è particolar­mente apprezzata anche da Barack Obama. Alla Casa Bianca fer- vono i preparativ­i per quella che il Washington Post definisce una «cena scintillan­te» alla quale Renzi si presenterà accompagna­to dalla moglie Agnese e da una delegazion­e di eccellenze italiane: Giorgio Armani, i due premi Oscar Roberto Benigni e Paolo Sorrentino, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, la campioness­a paraolimbi­ca Bebe Vio, la curatrice di architettu­ra al Moma Paola Antonelli e la direttrice generale del Cern Fabiola Gianotti . «L’Italia è un partner e un alleato importante degli Stati Uniti, specialmen­te nell’ambito della nostra relazione con l’Europa e di tutti gli sforzi che abbiamo fatto per rafforzare la sicurezza collettiva e le relazioni economiche che uniscono gli Usa all’Europa», ha detto ieri Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca. Renzi, che ieri sera è stato ospite dell’ambasciato­re italiano Armando Varricchio, oggi avrà un faccia a faccia con Obama e poi terrà assieme al presidente Usa una conferenza stampa nel Giardino delle Rose, seguita da un pranzo offerto dal vicepresid­ente Joe Biden e dal segretario di Stato John Kerry. Un’accoglienz­a da «star», scrive il Financial time, che culminerà nella cena di Stato, un onore che la Casa Bianca riserva solo agli alleati privilegia­ti. Uno State dinner di cinque portate, curato da Mario Bartali, chef di grido della cucina Usa, e reso rock dagli Obama con la scelta di far esibire la cantante Gwen Stefani.

UE E MIGRANTI «Non si può continuare a fare il festival dell’egoismo, nei prossimi mesi questo dell’immigrazio­ne sarà un argomento decisivo»

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LAPRESSE A Pisa. Il premier Matteo Renzi

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