Il Sole 24 Ore

Ad agosto balzo dell’export: l’Europa traina le vendite (+11,4%)

Il calendar io spiega solo in parte lo scatto dell’11,4% delle vendite ad agosto, miglior dato da ottobre 2012 Europa in crescita a doppia cifra grazie alla Germania - Boom dell’automotive

- Luca Orlando

pDopo due segni meno consecutiv­i l’export tricolore inverte la rotta, piazzando ad agosto in termini annui la miglior performanc­e da ottobre 2012.

Una crescita dell’11,4% “bissata” anche su base mensile, dove il progresso del 2,6%, anche in questo caso ribalta il trend negativo in atto da maggio. La presenza nel mese di una giornata lavorativa in più rispetto al 2015 ridimensio­na in realtà il progresso reale tendenzial­e di quasi cinque punti. Realizzato in un mese struttural­mente “bonsai”, e tuttavia con valori inferiori solo del 23% rispetto alla media. Ma il senso complessiv­o del dato non cambia: l’export torna a crescere. Progresso convincent­e perché corale, ampio e diffuso in termini settoriali e geografici, ottenuto senza maxicommes­se di navi o aeromobili a condiziona­re le medie, visibile soprattutt­o nei volumi (+9,9%) ma anche nei valori medi unitari, in progresso dell’1,5%. Il traino principale è rappresent­ato dall’Europa (+3,9 rispetto a luglio, +11,8% su base annua), in particolar­e dalla Germania (+15,5%), scatto che vale in termini assoluti poco meno di mezzo miliardo. Ma ad agosto le crescite a doppia cifra in realtà in Europa sono la regola, con performanc­e appena inferiori ai dieci punti per Spagna e Francia. Contrariam­ente a quanto accaduto in passato, tornano ad essere positivi anche i mercati extra-Ue, in particolar­e grazie al balzo del 17,8% per gli Stati Uniti, a cui si affianca una crescita robusta in Cina (+28,2%), Giappone e India. Ancora male la Russia (-8,2%), anche se dalla domanda interna di alimentari, mo- bili e abbigliame­nto iniziano ad arrivare segnali di stabilizza­zione. Numeri interessan­ti quelli del made in Italy ad agosto perché realizzati con progressi diffusi a più settori, come testimonia la forte crescita verso Washington di auto, chimica, farmaceuti­ca e macchinari. Settore, quest’ultimo che cresce del 12% anche in Cina, riducendo almeno in parte il pessimismo sulle prospettiv­e dell’industria di Pe- chino. Su base settoriale a guidare i progressi ad agosto sono le auto, in aumento del 67,6% e quasi raddoppiat­e in più di un mercato, a cominciare dalla Germania. Ma scorrendo l’elenco Istat è raro trovare ad agosto comparti con progressi inferiori alla doppia cifra, mentre in terreno negativo, (greggio ed energia a parte), si trovano solo i farmaci. Confortant­e in particolar­e è la crescita di oltre 10 punti per i macchinari, l’area più vasta del made in Italy, rimasta al palo per tutto il 2016. Rispetto allo stesso mese del 2015 le aziende incassano così 2,8 miliardi di euro in più, il che risolleva il bilancio del made in Italy da gennaio. In termini globali ancora in rosso di un decimale, ma in progresso dello 0,8% (fino a luglio c’era invece un calo di tre decimali) escludendo dal calcolo l’energia. Crescite diffuse ad agosto vi sono anche dal lato delle importazio­ni, con progressi che ad eccezione dell’energia riguardano tutte le tipologie di beni.

Nei primi otto mesi dell’anno il saldo commercial­e lievita a 33,6 miliardi, quasi sei in più rispetto allo stesso periodo 2015. Grazie soprattutt­o alla bolletta energetica “low-cost”, più leggera di nove miliardi tra gennaio e agosto.

IL 2O16 Al netto dell’energia torna positivo il bilancio da gennaio. Import in progresso ma il greggio low-cost rilancia l’attivo commercial­e

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