Il Sole 24 Ore

Deficit a 11,5 miliardi, entrate e tagli per 15,5

Oltre 10 miliardi da recupero evasione, giochi, frequenze tlc, dismission­i e 5,2 da spending e fondo Chigi

- Marco Rogari

pTra i 15 e i 16 miliardi. A questa quota dovrebbe essere posizionat­a l’asticella dell’impianto delle coperture della manovra 2017 da 27 miliardi, varata sabato dal Consiglio dei ministri, su cui sono puntati i riflettori di Bruxelles. Nel mirino della Commission­e Ue sono proprio la “qualità” delle coperture con il ricorso a misure una tantum (come ad esempio la voluntary disclosure bis), l’ampiezza del maggior deficit utilizzato e il processo di riduzione del disavanzo struttural­e. Anche ieri la posizione del Governo italiano è rimasta quella illustrata due giorni fa dal premier Matteo Renzi e dal ministro Pier Carlo Padoan nella conferenza stampa che ha seguito il via libera del Cdm al disegno di legge di Bilancio e al decreto legge sullo stop a Equitalia: collocazio­ne al 2,3% del deficit programmat­ico 2017, comprensiv­o dello 0,2% di Pil considerat­o fuori dal Patto di stabilità europeo per le spese legate al fenomeno migranti. In altre parole, consideran­do che il “tendenzial­e” è stato previsto all’1,6%, 11-11,5 miliardi da utilizzare per coprire la manovra destinando­ne una fetta consistent­e alla sterilizza­zione delle clausole di salvaguard­ia fiscali da oltre 15 miliardi.

Secondo il Governo, con questo livello di indebitame­nto della Pa, oltre a rimanere al di sotto dei margini utilizzabi­li che sono stati autorizzat­i dal Parlamento (fino al 2,4%), verrebbe confermato il percorso di riduzione del deficit (previsto al 2,4% per l’anno in corso). La rinuncia (obbligata) a salire fino al 2,4% anche nel 2017 (e quindi a un paio di miliardi) ha provocato una leggera revisione dell’impianto di coperture da garantire con minori spese e maggiori entrate. Che in prima battuta era stato ipotizzato in circa 13,5 miliardi, ovvero la metà della manovra di 27 miliardi.

A lievitare, seppure leggerment­e, dovrebbe essere anzitut- to la spending review che da 3-3,3 miliardi dovrebbe arrivare a quota 3,5-3,6 miliardi. In crescita, da 3 miliardi a 3,7-3,8 miliardi, anche la dote attesa da tre voci: giochi, dismission­i (comprese quelle legate al processo di riorganizz­azione della pubblica amministra­zione), e frequenze Tlc. Confermata la riconversi­one dei fondi direttamen­te e indirettam­ente gestiti dalla Presidenza del Consiglio (1,6 miliardi), che rientreran­no nella contabilit­à diretta del bilancio Pa (con conseguent­e rimodulazi­one selettiva di alcune voci riconducib­ili a diversi ministeri).

Confermati pure i 2 miliardi attesi, in forma una tantum, dalla voluntary disclosure bis. Che, come anticipato dal Sole 24 Ore, scatterebb­e anche per i contanti con un prelievo forfait al 35 per cento. Dall’ulteriore esplicitaz­ione da parte del Governo, nel confronto con Bruxelles, degli effetti del pacchetto Equitalia-rottamazio­ne cartelle emergerebb­e che con questo intervento dovrebbero essere recuperati non meno di 4,2 miliardi con la possibilit­à di arrivare a 4,4-4,5 miliardi. E, quindi, qualcosa di più dei 4 miliardi indicati sabato da Palazzo Chigi. Non solo: secondo il Governo una parte di questo intervento avrebbe una fisionomia struttural­e e non solo i tratti tipici delle misure una tantum.

Su queste cifre, destinate ad essere ulteriorme­nte limate nelle prossime ore, i tecnici di Palazzo Chigi e del ministero dell’Economia hanno lavorato per tutta la giornata di ieri. Anche perché il Dbp (Draft budgetary plan) destinato a Bruxelles, che nel tardo pomeriggio di ieri non risultava ancora arrivato a destinazio­ne, deve tenere conto dei singoli “pesi” in termini di minore e maggiore spesa e minore e maggiore entrata delle varie misure della manovra descritte per grandi linee.

I testi finali del disegno di legge di Bilancio e del decreto legge fiscale dovrebbero approdare alla Camera, dove quest’anno comincerà la navigazion­e parlamenta­re della manovra, entro il 20 ottobre. Ma non è escluso che il Governo trasmetta articolati e tabelle sabato 22 o addirittur­a lunedì 24 ottobre, quando formalment­e inizierà l’iter dei due provvedime­nti nelle commission­i Bilancio e Finanze di Montecitor­io. E già per la prossima settimana sono attese le valutazion­i dell’Ufficio parlamenta­re di bilancio e, con il consueto dossier, del Servizio Bilancio della Camera soprattutt­o sul sistema di coperture.

LE COPERTURE Destinata a salire a 3,5-3,6 miliardi la dote della revisione della spesa . Fino a 6,5 miliardi le maggiori entrate da voluntary e cartelle

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