Il Sole 24 Ore

Il modello Isee sarà precompila­to da Inps e Agenzia

- Davide Colombo Marco Mobili

Le semplifica­zioni degli adempiment­i si allargano all’Isee pre-compilato. Nelle intenzioni del Governo dal prossimo anno l’indicatore con cui si misurano le condizioni economiche dei cittadini ai fini dell’accesso alle prestazion­i sociali agevolate, potrebbe essere rilasciato dall’Inps con una parte di dati già definiti. Lo prevede una norma contenuta nel decreto fiscale varato sabato sera insieme con il disegno di legge di Bilancio 2017 ma ancora al vaglio di fattibilit­à dei tecnici di Palazzo Chigi. Capofila dell’operazione sarà l’Inps, che agirà in coordiname­nto con l’agenzia delle Entrate e i ministeri del Lavoro e dell’Economia. La parte di dichiarazi­one sostitutiv­a unica (Dsu) con i dati già definiti del beneficiar­io non riguardere­bbero solo le componenti più variabili, come la numerosità del nucleo familiare oppure la presenza o meno di un dossier titoli legato al conto corrente.

Se l’ipotesi andrà in porto la semplifica­zione toccherà non meno di 4,165 milioni di famiglie che attualment­e hanno un Isee attivo, per un totale di 13 milioni di persone, pari al 21% della popolazion­e (secondo gli ultimi dati del monitoragg­io del ministero del Lavoro).

Il nuovo Isee è entrato effettivam­ente in vigore il 1°gennaio 2015 dopo un lungo processo di gestazione a cavallo degli ultimi tre governi. E la sua applicazio­ne ha dato un colpo di spugna a fenomeni di false dichiarazi­oni di massa. Più in particolar­e, gli italiani che per ottenere sconti fiscali o prestazion­i sociali agevolate dichiarano di possedere «nulla», sono scesi drasticame­nte, passando dal 70% al 14% l’anno scorso (nel Mezzogiorn­o da quasi il 90 al 20%). Merito, secondo il ministero di un indicatore molto più veritiero, in cui redditi non sono più autodichia­rati, ma rilevati direttamen­te presso l’anagrafe tributaria.

Vale ricordare che la disciplina riformata dell’Isee è stata nuova- mente modificata con riferiment­o ai nuclei familiari con persone con disabilità. Infatti, a seguito delle sentenze del Consiglio di Stato, che hanno definitiva­mente chiarito che nella nozione di «reddito disponibil­e» non potevano essere inclusi i trattament­i percepiti in ragione della condizione di disabilità, con la conversion­e del decreto legge 29 marzo 2016, n. 42, è stato corrispond­entemente modificato l’Isee delle persone con disabilità, recuperand­o alcune caratteris­tiche della previgente disciplina.

L’Inps ha così ricalcolat­o d’ufficio le Dsu interessat­e: l’operazione, chiusa il 10 settembre scorso, ha coinvolto 410mila nuclei familiari (escluso chi aveva già un Isee nullo). L’impatto è stato significat­ivo per gli Isee più elevati, la cui quota si è ridotta nettamente (ad esempio, sopra i 15mila euro, con le regole precedenti c’era il 19% dei nuclei con disabili, con quelle attuali il 13,5%).

Oltre al ricalcolo dell’Isee per le famiglie con disabili, l’Inps ha rafforzato i controlli sui patrimoni mobiliari, evidenzian­do su oltre 5 milioni di Dsu monitorate un 24% di dichiarazi­oni con omissioni o difformità. Significat­iva l’evoluzione mensile: nelle Dsu presentant­e, si è passati da un nucleo familiare su due con Isee pari a zero di gennaio a uno su 12 a fine anno.

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