Ex stazioni, si riapre la trattativa sul recupero
E ntro fine mese la nuova delibera per la riqualificazione degli ex scali ferroviari di Milano sarà pronta. Sarà un documento di iniziativa consiliare, e proprio in queste ore il dibattito prosegue nelle stanze di Palazzo Marino per inserire maggiori percentuali di verde e più case dello studente.
Il progetto, che riguarda sette aree periferiche di Milano, per un’estensione pari a 1,3 milioni di metri quadrati, dovrà basarsi su un intesa fra il Comune di Milano e Ferrovie dello Stato, ma intanto la parte politica formulerà la sua proposta, con l’obiettivo di non arretrare rispetto a quei 120 milioni di investimento promessi da Fs a inizio anno, quando l’accordo era già pronto ma poi fu bocciato dal consiglio comunale a causa della campagna elettorale per le amministrative già inoltrata.
Le novità chieste dal Comune saranno sostanzialmente tre: il verde dovrà essere se possibile superiore al quel 52% già trattato; ci dovrà essere la possibilità di uso temporaneo di parte degli spazi per eventuali manifestazioni; l’housing sociale dovrà avere maggiori spazi, comprendendo anche appartamenti per le giovani coppie e case per gli studenti. Il capogruppo del Pd a Palazzo Marino, Filippo Barberis, sottolinea infatti che a Milano ci sono «200mila studenti a cui bisogna dare una risposta».
Gli ex scali ferroviari dovranno diventare aree polifunzionali, anche con spazi per il coworking, dove sperimentare il concetto di “smart city”. Ogni quartiere tuttavia presenta caratteristiche diverse, anche in termini di estensione: si va da 30mila metri quadrati ai 300mila dell’ex scalo Farini. In quest’ultimo si parla di un’area verde simile a parco Sempione. L’accordo dovrebbe essere firmato con Fs prima dell’estate 2017.