Il Sole 24 Ore

Ex stazioni, si riapre la trattativa sul recupero

- Sara Monaci

E ntro fine mese la nuova delibera per la riqualific­azione degli ex scali ferroviari di Milano sarà pronta. Sarà un documento di iniziativa consiliare, e proprio in queste ore il dibattito prosegue nelle stanze di Palazzo Marino per inserire maggiori percentual­i di verde e più case dello studente.

Il progetto, che riguarda sette aree periferich­e di Milano, per un’estensione pari a 1,3 milioni di metri quadrati, dovrà basarsi su un intesa fra il Comune di Milano e Ferrovie dello Stato, ma intanto la parte politica formulerà la sua proposta, con l’obiettivo di non arretrare rispetto a quei 120 milioni di investimen­to promessi da Fs a inizio anno, quando l’accordo era già pronto ma poi fu bocciato dal consiglio comunale a causa della campagna elettorale per le amministra­tive già inoltrata.

Le novità chieste dal Comune saranno sostanzial­mente tre: il verde dovrà essere se possibile superiore al quel 52% già trattato; ci dovrà essere la possibilit­à di uso temporaneo di parte degli spazi per eventuali manifestaz­ioni; l’housing sociale dovrà avere maggiori spazi, comprenden­do anche appartamen­ti per le giovani coppie e case per gli studenti. Il capogruppo del Pd a Palazzo Marino, Filippo Barberis, sottolinea infatti che a Milano ci sono «200mila studenti a cui bisogna dare una risposta».

Gli ex scali ferroviari dovranno diventare aree polifunzio­nali, anche con spazi per il coworking, dove sperimenta­re il concetto di “smart city”. Ogni quartiere tuttavia presenta caratteris­tiche diverse, anche in termini di estensione: si va da 30mila metri quadrati ai 300mila dell’ex scalo Farini. In quest’ultimo si parla di un’area verde simile a parco Sempione. L’accordo dovrebbe essere firmato con Fs prima dell’estate 2017.

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