Banda ultralarga, corsa a quattro
Enel, Telecom, Retelit-Eolo-Eds e Estra si contendono i cinque lotti delle aree bianche di sei regioni Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Fastweb per fermare la gara
Sarà corsa a quattro per la realizzazione della rete a banda ultralarga nelle aree bianche di Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. Non ci sarà Fastweb, che si è mossa per vie legali con ricorso al Tar per fermare le gare; non ci sarà Metroweb, prequalificata in una prima fase ma che ora si è fatta da parte in vista della fusione con Enel Open Fiber.
Sono dunque quattro i soggetti (dei sei “prequalificati”) che ieri, alla scadenza del termine per la presentazione delle offerte a Infratel, società in house del Mise, si sono fatti avanti per aggiudicarsi costruzione, manutenzione e gestione ventennale della rete a banda ultralarga (che rimarrà pubblica), nelle regioni citate, all’interno delle aree a fallimento di mercato, vale a dire quelle in cui gli operatori da soli non avrebbero convenienza a investire.
Oggi si riunirà il consiglio di amministrazione di Infratel che, con nuovo presidente Maurizio Decina e amministratore delegato Domenico Tudini, con l’ex ad Salvatore Lombardo nel ruolo di direttore generale, nominerà le commissioni di gara. Da qui poi l’apertura delle buste e la valutazione delle offerte con responso che non dovrebbe comunque ar- rivare prima di fine anno.
Il dettaglio delle buste non è conosciuto, ma a quanto si legge nel comunicato di Invitalia, che controlla Infratel, «per ciascuno dei cinque lotti (sono sei regioni, ma Abruzzo e Molise sono in un unico lotto, ndr.) sono giunte due o più offerte». La rete dovrà garantire servizi «a 100Mbps in download e 50Mbps in upload per almeno il 70% delle unità immobi- liari nel cluster C e di almeno 30Mbps in download e 15 Mbps in upload per le restanti unità immobiliari del cluster C e per quelle del cluster D. Sedi della Pa, scuole, presidi sanitari, distretti industriali saranno raggiunti da connessioni oltre i 100Mbps». L’importo è di circa 1,4 miliardi: 439 milioni per la Lombardia, 388 pere il Veneto, 232 per l’Emilia-Romagna; 222 per la Toscana e 123 milioni per Abruzzo e Molise.
A queste condizioni, a quanto risulta al Sole 24 Ore, a questo ban- do pubblicato il 3 giugno e passato attraverso una fase di prequalifica, a presentare offerte sono state Telecom (in raggruppamento temporaneo d’impresa con altre società), Enel Open Fiber, Estra Spa e un raggruppamento temporaneo di imprese fra Retelit, Eolo ed Eds. Questi ultimi sono gli unici ad aver comunicato che «l’offerta è stata presentata unicamente per l’Emilia Romagna, regione in cui le tre società partecipanti all’RTI vantano una presenza storica ed un elevato livello di conoscenza del territorio».
La gara va ora avanti nonostante la richiesta di sospensiva da parte di Fastweb che è stata rigettata sia dal Tar del Lazio, sia dal Consiglio di Stato. Domani al Tar del Lazio si discuterà del ricorso di Telecom, con richiesta di sospensiva. Fastweb ha contestato la penaalizzazione, nel bando, per gli operatori verticalmente integrati. Telecom ha contestato invece il meccanismo legato ai prezzi, che ritiene penalizzante per se stessa essendo la società l’unica a essere sottoposta a prezzi regolamentati. Il 14 dicembre ci sarà la discussione di merito per Fastweb. Ed è probabile che il Tar, se come si pensa dovesse rigettare la sospensiva richiesta da Telecom, possa accorpare le due discussioni.
L’ITER Le buste con le offerte sono state inviate alla società Infratel: l’importo complessivo del bando è di 1,4 miliardi