Nata a Roma Alis per l’intermodalità

È stata costituita ieri a Roma l’Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile (Alis). Guido Grimaldi è stato eletto presidente.

chi parla di bolla speculativa, chi di una caduta annunciata ma una cosa è certa: gli operatori dello shipping percepiscono con chiarezza che il fallimento della compagnia sudcoreana Hanjin è solo la punta di un iceberg. Il mondo delle grandi società di navigazione per il trasporto container sta subendo una trasformazione epocale. Lo dimostra il fatto che, dal gennaio 2015 a oggi, dei 20 top player globali del settore ne sono rimasti 15 sul mercato. Cinque sono scomparsi, per lo più inglobati da società più grandi; e altri ancora sono in condizioni economiche preoccupanti. Il che fa pensare che, in breve, il numero si ridurrà ancora: alcuni analisti prevedono a meno di 10. Ieri, intanto si è registrato un fatto positivo: lo sbarco a Genova di circa 3mila contanitori destinati all’Italia che erano bloccati da giorni , per timori di sequestri, a Valencia sulle navi Hanjin Italia e Hanjin Tabul ( si veda Il Sole 24 Ore del l’11 ottobre). L’operazione è stata possibile, spiega il presidente di Fedespedi Roberto Alberti, «grazie alla polizza fideiussoria globale sottoscritta da Fedespedi con i principali terminal portuali del Paese».

Tornando alle compagnie, dall’inizio dell’anno scorso a oggi si è registrata la scomparsa della cinese China Shipping che è stata assorbita dall’altra cinese: Cosco. L’americana Apl è stata inglobata nella francese Cma-Cgm, terzo operatore al mondo (dopo Maersk e Msc). La tedesca Hapag Lloyd, invece, ha acquisito la cilena Csav e sta fondendosi con l’araba Uasc. Poi il fallimento di Hanjin: il tribunale di Seul sta valutando la vendita separata delle attività della compagnia fra Asia e Stati Uniti. Ma in precedenza si era prospettata anche una fusione con la Hyundai, altra società di trasporto container coreana, anche questa, però, in fase di ristrutturazione. Sono note,