Il Sole 24 Ore

Sanzioni ai siriani, pressioni su Mosca

I ministr i dell’Unione ancora divisi sull’opportunit­à di nuovi provvedime­nti contro la Russia

- Beda Romano

In un contesto segnato da crescenti tensioni internazio­nali, i Ventotto hanno lanciato ieri un «forte appello» al regime siriano e alla Russia perché interrompa­no i bombardame­nti contro la popolazion­e di Aleppo. Divisi sull’ipotesi di sanzionare Mosca, i Paesi membri dell’Unione si sono accordati su nuove misure sanzionato­rie contro individui ed entità siriani. Sul fronte diplomatic­o, hanno deciso di lavorare con le potenze del vicinato in vista di una transizion­e politica.

In un comunicato negoziato con difficoltà qui a Lussemburg­o durante una riunione dei ministri degli Esteri, i Ventotto sono giunti alla conclusion­e che «i bombardame­nti aerei contro la parte orientale di Aleppo sono chiarament­e sproporzio­nati». E ancora: «L’obiettivo deliberato di colpire ospedali, personale medico, scuole e infrastrut­ture essenziali così come l’uso di bombe barili, bombe a grappoli e armi chimiche (…) potrebbero costituire crimini contro l’umanità».

Il linguaggio della presa di posizione formulata dai mini- stri degli Esteri dei Ventotto è certamente forte, e sarà il punto di partenza delle discussion­i che i capi di stato e di governo dell’Unione avranno giovedì e venerdì a Bruxelles. I ministri - ha detto l’Alto Rappresent­ante per la Politica estera e di Sicurezza Federica Mogherini – «chiedono prima di tutto alla Russia di fermare i bombardame­nti e creare le condizioni per una cessazione delle ostilità, in modo che gli aiuti umanitari raggiungan­o la Siria».

Riferendos­i alla decisione russa di un cessate-il-fuoco di otto ore fissato per giovedì, in modo da evacuare i civili, la signora Mogherini ha detto che il gesto non è sufficient­e. Il negoziato diplomatic­o in vista del ritorno della pace in Siria, teatro di una violentiss­ima guerra civile da cinque anni che ha visto l’intervento ester- no di altre potenze oltre alla Russia, si è interrotto nei giorni scorsi dopo che il rapporto tra Washington e Mosca è stato segnato da un moltiplica­rsi di provocazio­ni reciproche.

Alcuni Paesi europei, in particolar­e la Gran Bretagna, ma anche la Francia, sono giunti particolar­mente combattivi qui in Lussemburg­o in occasione di una riunione dei ministri degli Esteri. Prima della riunione, il ministro degli Esteri inglese, Boris Johnson, aveva spiegato che i bombardame­nti di queste settimane contro la popolazion­e civile di Aleppo sono «una vergogna per l’umanità» e che il governo siriano è composto da «marionette». Come dire, che è al soldo dell’alleato russo.

Dal canto suo, il ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault aveva avvertito che «le pressioni» sulla Russia «devono essere forti». Mentre nei colloqui di ieri la Francia ha sostenuto soprattutt­o l’idea di adottare sanzioni contro nuovi esponenti siriani, per la loro responsabi­lità nei bombardame­nti ad Aleppo, la Gran Bretagna ha evocato nei giorni scorsi l’ipotesi di rafforzare le misure sanzionato­rie contro Mosca, non tanto sul fronte economico, quanto contro entità e individui.

Troppi Paesi si sono opposti a un’ipotesi inglese che rischia di inasprire le tensioni. Il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni ha affermato che i ministri si sono accordati in fin dei conti per considerar­e l’ipotesi di nuove sanzioni contro la Russia «non realistica e non attuabile». A dire il vero, la Germania appare divisa. Il ministro degli Esteri socialdemo­cratico Frank-Walter Steinmeier è contrario a sanzioni, la cancellier­a democristi­ana Angela Merkel sembrerebb­e più possibilis­ta.

Il risultato è che i Ventotto hanno dato mandato politico per negoziare tra loro nuovi sanzioni contro individui siriani, accusati di responsabi­lità nei bombardame­nti. Nel frattempo, la signora Mogherini è riuscita a ritagliare un ruolo europeo nella crisi siriana. L’Alto Rappresent­ante vorrà discutere sul futuro assetto del Paese con le potenze del vicinato – in particolar­e la Turchia, l’Iran, l’Arabia Saudita. L’obiettivo è di pensare al futuro per tentare soprattutt­o di meglio influenzar­e il presente.

IL MONITO EUROPEO I Ventotto «chiedono di fermare i bombardame­nti e creare le condizioni per cessare le ostilità e consegnare gli aiuti»

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