Bloccati i conti inglesi della tv russa Rt
La decisione di NatWest scatena la reazione dei russi: «Censura politica»
Un nuovo elemento di crisi si aggiunge alla lunga lista di tensioni aperte tra Mosca e l’Occidente: NatWest, banca di proprietà della Royal Bank of Scotland (controllata dal governo britannico), ha annunciato ieri il congelamento dei conti bancari in Gran Bretagna dell’emittente Russia Today (Rt), canale televisivo di notizie in lingua i nglese, vicino al Cremlino. Senza fornire spiegazioni, ha riportato per prima la Bbc, la National Westminster Bank ha informato Rt Uk della revoca dei servizi forniti in Gran Bretagna all’emittente.
Da Mosca, attraverso la portavoce Maria Zakharova il ministero degli Esteri ha subito condannato l’iniziativa, accusando Londra di censura politica: «Sembra che abbandonando l’Unione Europea, Londra abbia lasciato in Europa tutti i propri obblighi sulla libertà di parola».
Secondo il direttore di Russia Today, Margarita Simonyan, le autorità britanniche non hanno motivi sufficienti per bloccare i conti della tv: «La decisione è irrevocabile», ha twittato.
L’ipotesi è che la mossa di Londra sia legata a possibili nuove sanzioni contro la Russia, di cui discutono Usa e Gran Bretagna per i bombardamenti su Aleppo da parte dell’aviazione di Mosca a sostegno dell’esercito siriano. Come ricorda il Moscow Times, Rt era stata in precedenza sanzionata da Ofcom, l’autorità britannica per la sorveglianza dei media, per la sua copertura dei conflitti in Ucraina e in Siria. «Lunga vita alla libertà di parola», ha twittato la Simonyan.
Il governo britannico ha pre- so le distanze dalla vicenda: il congelamento dei servizi resi all’emittente russa è una decisione presa «indipendentemente dalla banca», ha detto un portavoce della premier Theresa May: «Sta a loro decidere a chi offrire i propri servizi a seconda della valutazione dei rischi» d’impresa.
Il ramo inglese di Russia Today produce servizi legati alla Gran Bretagna. Malgrado le difficoltà, il canale ha fatto sapere di avere intenzione di continuare a lavorare a Londra.