Mps pronto a valutare il piano di Passera e Atlas
Il nodo della cartolarizzazione e l’interesse dei fondi per gli Npl
A fine luglio il «no» era stato secco. Questa volta il piano B per il Monte dei Paschi targato Passera non solo è approdato in consiglio con tanto di dettagli, ma negli ultimi giorni è stato oggetti di un doppio approfondimento, a cura del ceo Marco Morelli e dell’advisor Lazard. Non è un caso: l’impalcatura progettata in estate da Jp Morgan e Mediobanca è messa alla prova da un mercato poco incline a investire sulle banche italiane, e al tempo stesso l’alternativa presentata dall’ex ministro è stata affinata. Tanto è vero che ora non è escluso possa rimanere sul tavolo ancora per qualche settimana, cioè il tempo necessario per compiere una scelta più approfondita, e valutare gli spazi per una convergenza con l’altro schema già avviato.
Si deciderà oggi, nel board del Monte convocato a Milano . Un’ennesima riunione decisiva, anticipata da una raffica di incontri con gli advisor: ancora ieri sera Morelli è stato visto entrare in Piazzetta Cuccia. Sia il manager che Lazard riferiranno dell’esame compiuto nel corso del week-end, e poi i consiglieri decideranno come muoversi.
Escluso un addio al piano A, che ha dalla sua il doppio avallo di Tesoro e Bce, da diverse fonti contattate ieri da Il Sole sembra emergere la volontà di diversi consiglieri di non privarsi della possibilità di approfondire il piano B.
p no non solo azionisti della nuova Mps, ma anche della sua maxi bad bank e della piattaforma di gestione delle sofferenze, il cui processo di cessione sarebbe interrotto.
Da fonti vicine a Passera, che ha lavorato al progetto insieme ad alcuni advisor finanziari e industriali, si fa notare che l’intenzione non è quella di arrivare allo scontro, ma semplicemente di entrare nella partita. Svolgendo la due diligence necessaria a sbloccare l’impegno dei fondi e consentendo al cda di decidere entro la metà di novembre, in modo da poter presentare la propria scelta ai soci in assemblea. Il