Spafid rileva Fider e si allea con Carnelutti
Cresce la fiduciar ia di Mediobanca
pSpafid, fiduciaria del gruppo Mediobanca, espande l’attività con un’altra acquisizione mirata. Si tratta di Fider, fiduciaria milanese che fa riferimento agli avvocati Luca Arnaboldi e Alberto Rittatore Vonwiller e ai commercialisti Paolo Baruffi, Gilberto Comi e Andrea Rittatore Vonwiller, tutti partner dello studio Carnelutti. L’operazione, in sostanza, riguarda l’acquisizione di un portafoglio di mandati fiduciari per un valore, in termini di masse in amministrazione, di un centinaio di milioni, ma comprende anche l’avvio di una stretta collaborazione tra Spafid e lo studio Carnelutti per offrire servizi professionali alle rispettive clientele.
Per Spafid è la seconda operazione di questo tipo, dopo l’acquisizione di Consul fiduciaria, rilevata come ramo d’azienda dal gruppo di professionisti veronesi Mercanti-Dorio, che era stata l’occasione per la controllata di Mediobanca di aprire una filiale a Verona per seguire la clientela del Nord-Est. Nel 2014 Spafid aveva rilevato invece Ifid, terza fiduciaria italiana.
Spafid - che fornisce anche servizi di amministrazione e pianificazione per grandi patrimoni (tipicamente famiglie imprenditoriali) e servizi corporate (tenuta fiduciaria del libro-soci, gestione assembleare, adempimenti societari)- ha oltre 4 miliardi di masse amministrate e circa 150 clienti quotati (la metà di Piazza Affari). La società guidata da Stefano Pellegrino è ora in attesa dell’ok a operare anche come family office, con una nuova Sim costituita a luglio. p «Riteniamo possano essere le prossime banche coinvolte in M&A», spiegano dal desk di una Sim milanese, tanto più che il processo potrà ricevere impulso dall’imminente trasformazione di entrambe in società per azioni: Bper convocherà a breve i soci per fine novembre, mentre in Valtellina l’appuntamento è già fissato per il 29 ottobre. Sotto i riflettori, del resto, anche la Popolare di Sondrio (+5,4%), fino a oggi molto restia ad affrontare qualsiasi discorso in tema di aggregazioni.
Tornando alle protagoniste dirette della fusione che il primo gennaio 2017 farà nascere il terzo gruppo bancario italiano, la seduta di Piazza Affari è stata a due facce: se da una parte il Banco ha guadagnato lo 0,78% a 2,57 euro, portando a +30,6% la performance degli ultimi venti giorni, dall’altra Bpm ha chiuso con la peggiore prestazione del Ftse Mib lasciando sul terreno il 3,02% a 0,4113 euro. Per l’istituto milanese si tratta in primo luogo di realizzi, dopo il +27,8% fatto registra-