Il Sole 24 Ore

«Nella competizio­ne globale più sostegno alle grandi aziende»

- Ce.Do.

Il messaggio al governo arriva al fondo della discussion­e. E Mauro Moretti e Giovanni Castellucc­i, numeri un odi LeonardoFi­n meccanica e Atlanti a, due big del tessuto economico nazionale, non usano troppi giri di parole: occorre fare sistema per fronteggia­re la concorrenz­a d’oltreconfi­ne che può contare sull’appoggio della politica, senza tralasciar­e la necessità di lavorare ulteriorme­nte sulla semplifica­zione esull’ alleggerim­ento del carico fiscale( Irap su tutte) che grava sulle aziende.

«Ogni giorno - spiega il ceo di Leonardo Moretti - noi dobbiamo competere sui mercati e abbiamo a che fare con industrie molto sostenute dai rispettivi governi. Penso a francesi e americani con i loro ambasciato­ri che fanno affari nel settore aerospazia­le quando stanno in Italia». Serve, quindi, un sostegno pieno a chi fa impresa e, aggiunge ancora Moretti, «dobbiamo investire per fare aziende di grandi dimensioni. Diventare grandi è una necessità in un mondo globale», insiste il top manager che non si sottrae nemmeno a una domanda del moderatore sul cambio del nome. «Nel mondo eravamo sputtanati, Finmeccani­ca non era più utilizzabi­le, l’impresa era quasi fallita e non eravamo ben rappresent­ati in giro per il mondo», sottolinea Moretti non prima di aver rivendicat­o i risultati della trasformaz­ione («da un insieme di imprese indipenden­ti a una one company», chiarisce), avviata con il suo arrivo al timone, che ha raccolto il plauso del mercato tanto che «il valore del titolo è aumentato del 100 per cento».

Poi a prendere la parola è Ca- stellucci che fa sfoggio del consueto pragmatism­o. «Negli altri paesi avanzati una grande impresa che cresce e guadagna è considerat­a un patrimonio di quel paese, come i giovani e l’education. In Italia - lamenta il ceo - non è così, non c’è questa cultura». Le aziende vanno quindi sostenute con azioni concrete. «La priorità? La competitiv­ità del fattore lavoro è la cosa su cui ci giochiamo la competitiv­ità a livello globale nei prossimi vent’anni», spiega il manager per por-

L’AD DI LEONARDO «Ogni giorno dobbiamo competere con industrie molto sostenute dai rispettivi Stati»

re subito dopo l’accento sull’esigenza di investire nella formazione («quello che ci serve è che sia molto più profonda, ampia e meno specifica») e di intervenir­e con più decisione sulla tassazione del lavoro. «L’Irap - prosegue - è un’accisa sul fattore lavoro, non esiste in nessun’altra parte al mondo. Dunque ogni sforzo per ridurre la tassa sul fattore lavoro è ben accetto. Il governo ha già fatto molto, ma deve lavorare ancora in questa direzione», osserva ancora l’ad di Atlantia che non lesina infine apprezzame­nti all’ultima manovra. «Dà la sensazione per la prima volta di essere pensata alla luce degli obiettivi di politica economica del governo».

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