I poliziotti dell’organismo
Padre fondatore dell’immunologia, le cellule da lui scoperte, i fagociti, gli valsero il Nobel e si sono rivelate fondamentali
Ricorre quest’anno il centesimo anniversario della morte di Elie Metchnikoff, uno dei padri fondatori della medicina moderna e dell’immunologia,. Due convegni a lui intitolati in Italia, a Verona e a Taormina, si pongono nella continuità della scoperta scientifica che gli valse - nel 1908 - il Premio Nobel per la Medicina: i fagociti, ossia le cellule del sistema immunitario capaci di mangiare i patogeni. Alcune delle riviste scientifiche più autorevoli, da Lancet a Cell, hanno dedicato a questo grande scienziato articoli e riflessioni. E un libro appena uscito ricostruisce vita personale e scientifica di Metchnikoff, offrendo spunti di riflessione e angoli di visuale originali. Tanta attenzione riflette l’attualità e interesse per le cellule da lui scoperte - che negli ultimi anni si sono rivelate centrali nelle difese immunitarie e, più in generale, in medicina – e ci offre un’occasione per riflettere sull’attualità del suo pensiero e della sua attività scientifica.
Metchnikoff scoprì i fagociti nel nostro Paese, a Messina. Come lui stesso ci racconta, utilizzò una spina di rosa del giardino per pungere una stella marina: si accorse così che, in quel punto, accorrevano cellule capaci di mangiare gli agenti causa di danno ai tessuti - i fagociti appunto - pronti a svolgere il loro ruolo di prima linea di difesa. Su questa base, Metchnikoff formulò una teoria cellulare dell’immunità, secondo la quale i meccanismi fondamentali dell’immunità sono basati su cellule. Una visione contrapposta a quella di scuola tedesca, che sottolineava invece l’importanza di un’altra componente dell’immunità, gli anticorpi.
Metchnikoff è uno dei primi esempi di non medici dedicati alla ricerca di base, di meccanismi biologici fondamentali, in organismi primitivi. Testimonianza concreta, con l’i mprescindibile contributo dato all’immunologia e alla medicina, di come la ricerca preclinica costituisca la base per lo sviluppo di strategie mediche innovative. Ultimo, su questa stessa linea, Jules Hoffmann, Premio Nobel nel 2013 per aver scoperto in che modo i fagociti riconoscono gli agenti microbici attraverso molecole chiamate Toll.
La teoria evoluzionistica darwiniana, essenziale per comprendere non solo la storia naturale delle difese immunitarie durante l’evoluzione, ma la funzione stessa del sistema immune al tempo presente, costituisce il fondamento dell’approccio di Metchnikoff e di tutta la ricerca successiva in immunologia.
Profondamente interessato ai meccanismi dell’invecchiamento, fu proprio Metchnikoff a coniare il termine « gerontologia». Il tema dei meccanismi dell’in- vecchiamento, nonché delle malattie degenerative ad esso associate - che vanno dalla neurodegenerazione al cancro - costituisce una delle sfide attuali per la medicina e la società nel suo complesso.
La vita e le scoperte di Metchnikoff ci ricordano poi la dimensione internazionale della ricerca scientifica: di origine russa, culturalmente francese, effettuò il suo esperimento più importante in Italia. Le teorie cellulari da lui formulate si scontrarono con quelle della scuola tedesca di giganti quali Erhlich, von Behring e Koch, che mettevano al centro delle difese immunitarie gli anticorpi. Questa divisione scientifica si sovrapponeva a quella politica e alla grande ostilità tra Francia e Germania successiva alle guerre franco- prussiane. Il libro sulla vita di Metchnikoff ci insegna però - sorprendentemente - come pur avendo opinioni drasticamente diverse ed appartenendo a nazioni ostili, il rapporto fra lui e i membri della scuola tedesca fu improntato a legami personali di stima e ospitalità. Insomma, la scienza al di sopra delle divisioni e dei conflitti.
Un altro aspetto di straordinaria attualità dell’attività di Metchnikoff ha a che vedere con la sua enfasi sulla capacità dei microbi, in particolare quelli contenuti nello yogurt, di educare il sistema immunitario. Un’intuizione che fece di Metchnikoff uno scienziato imprenditore ante litteram.
È interessante sottolineare la modernità di questo approccio, stretto tra ricerca fondamentale di base e quello che oggi chiameremmo trasferimento tecnologico. Ancora, sul piano della modernità è straordinaria l’enfasi posta da Metchnikoff sulla capacità dei microbi di educare le cellule dell’immunità innata. La ricerca sul mondo microbico e sul suo impatto sul sistema immunitario costituisce una delle frontiere della ricerca moderna: si è scoperto che il microbioma che ci accompagna è di 10- 100 volte più numeroso rispetto alle nostre stesse cellule, e porta un’informazione genetica superiore.
La ricerca sul triangolo microbiomasistema immunitario-genomica, che affonda le sue radici nelle intuizioni di Metchnikoff, costituisce oggi una delle frontiere della ricerca fondamentale e del trasferimento tecnologico. Ancora, la scoperta recente che anche il sistema immunitario innato ha una forma di memoria immunologica è per certi versi una rivisitazione dell’idea di Metchnikoff di educare i fagociti esponendoli a prodotti microbici.
L’editoriale della rivista scientifica Lancet che ricorda Metchnikoff utilizza il termine « Metchnikoff’s policemen» : quello di cui Metchnikoff non era cosciente è che i suoi «poliziotti» potevano essere corrotti, ossia diventare causa di patologia piuttosto che di resistenza agli agenti infettivi. È ciò che succede, ad esempio, all’interno del sistema adiposo in condizioni di obesità. Ancora, all’interno dei tumori i macrofagi -scoperti da Metchnikoff - si comportano come poliziotti corrotti aiutando tutte le fasi della progressione neoplastica e sopprimendo le risposte immunitarie protettive.
Insomma, di nuovo, la ricerca sui meccanismi infiammatori sostenuti dai fagociti costituisce una delle metanarrazioni della medicina contemporanea: una lettura che va dalle malattie cardiovascolari alle malattie degenerative del sistema nervoso centrale, al cancro e che ha in Metchnikoff l’antesignano.
Se la linea di ricerca di Metchnikoff nelle sue varie articolazioni, fondamento della ricerca scientifica in immunologia e in medicina contemporanea, è più che mai moderna, mi piace pensare che la sua straordinaria attualità sia costituita dall’essere esempio di come la ricerca e la polemica scientifica vivace, a volte perfino aggressiva, possa costituire in realtà un ponte di dialogo e pace. Al di sopra di steccati e ostilità apparentemente inconciliabili.