Quel che insegna Trump
Lavoro/2.
Tema principale della campagna di Donald Trump: la perdita di posti di lavoro produttivi negli Stati Uniti a causa delle politiche degli accordi internazionali di libero scambio.
Il potere d’acquisto reale della popolazione americana, quindi corretto per l’inflazione, è pressoché uguale a quello del 1979.
Trump vorrebbe costruire un muro tra gli Stati Uniti e il Messico, perché «le bande, i trafficanti di droga e i cartelli hanno sfruttato liberamente i nostri confini aperti e commesso un vasto numero di crimini negli Stati Uniti». Il muro sarebbe a carico del Messico.
Acquisto.
Messico.
Musulmani.
A dicembre 2015 Trump ha proposto di vietare l’ingresso negli Stati Uniti ai musulmani.
Secondo Trump l’ingresso della Cina nella Wto (nel 2000) ha determinato la chiusura di più di 50mila fabbriche e la perdita di decine di milioni di posti di lavoro.
Cina.
Tasse.
«Io sono disposto a pagare di più, e sapete una cosa, i ricchi sono disposti a pagare di più» (Trump sulle tasse per i ricchi).
«Le primarie del 2016 hanno sconvolto la società americana, facendo emergere una forte richiesta di cambiamento rispetto alla continuità delle politiche economiche e strategiche dell’establishment. A prescindere da chi vincerà a novembre, questo shock elettorale avrà conseguenze internazionali: o grazie a un cambiamento repentino e imprevedibile, oppure con l’obbligo per le istituzioni politiche di attuare comunque cambiamenti importanti, seppur più gradualmente, che avranno senz’altro effetti anche per l’Europa».
Conclusioni. Notizie tratte da: Andrew Spannaus, Perché vince Trump, edizioni Mimesis, Pisa, pagg. 102, € 10